jonnylogan
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domenica 17 settembre 2023
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da morire dal (sor)ridere
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Showman e non comico. Solitario ma capace di salire sul palco per deliziare migliaia di persone. Intrattenitore ma ai limiti della misoginia senza sapere mai cosa gli passasse per la mente. Milos Forman nel 1999 ci offrì un ennesimo biopic monumentale, dopo Amadeus (id; 1984) e Larry Flynt - Oltre lo scandalo (The People vs.
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Showman e non comico. Solitario ma capace di salire sul palco per deliziare migliaia di persone. Intrattenitore ma ai limiti della misoginia senza sapere mai cosa gli passasse per la mente. Milos Forman nel 1999 ci offrì un ennesimo biopic monumentale, dopo Amadeus (id; 1984) e Larry Flynt - Oltre lo scandalo (The People vs. Larry Flynt; 1996). L’ennesima narrazione di un personaggio controverso, difficile da inquadrare, comprendere, incasellare. La vita dell’uomo di spettacolo Andy Kaufman, diventato famoso anche nella nostra penisola grazie alla serie televisiva Taxi (id.; 1978 – 1983); completa immersione comico - surreale nel mondo dei tassisti del turno di notte di Manhattan, offrendoci nella sua parte uno dei mostri sacri, e tra i più sottovalutati, della comicità e commedia statunitense: Jim Carrey, che di Kaufman prima di tutto è stato un fan sfegatato e che ha fatto di tutto per poterlo impersonare. Riuscendo a calarsi in una parte che per sua stessa ammissione lo ha cambiato completamente. Svuotandolo del tutto della propria personalità e trasformandolo lentamente nel comico scomparso nel 1984 ad appena trentacinque anni.
Al termine della pellicola i dubbi su chi fosse Kaufman rimangono ma sono affiancati dall’apprezzamento per una storia che ha numerosi risvolti inspiegabili, perché inspiegabile rimane l’animo di un artista che non è mai stato inquadrato nel mainstream, che soffrì terribilmente la scelta di piegarsi alle regole televisive, che non riuscì mai ad accettare la sua fama giunta improvvisa, ma non troppo, grazie al ruolo di un meccanico immigrato di origine Polacca che parlava in falsetto, al punto di schernirsi di fronte a chi lo incontrava nel corso della giornata nella tavola calda dove lavorava come inserviente, altra particolarità ai margini dell’anti humour del quale Kaufman si faceva portavoce.
Una pellicola impreziosita da numerosi co-protagonisti. Dal cast di Taxi, ritornato quasi al completo per i dietro le quinte dello spettacolo, a Paul Giamatti, nel ruolo dell’amico storico Bob Zmuda, con il quale Kaufman divideva ogni scelta artistica e scherzo feroce, a Courtney Love nel ruolo della fidanzata di Andy, a Danny De Vito che per sé ha riservato il ruolo di George Shapiro, agente di Andy fino alla splendida colonna sonora interpretata dai R.E.M. cui la pellicola deve il titolo. Per concludersi con Jim Carrey, del quale abbiamo già parlato, e che curiosamente è stato accostato alla figura di Kaufman non solo per le sue capacità recitative, ma come l’ultimo “scherzo” di un attore che si potrebbe essere finto morto e una volta sottopostosi a interventi di chirurgia plastica si sia risvegliato nei panni proprio di Carrey.
Una pellicola quindi eccellente e perfetta per riscoprire le gesta di uno dei più strani e controversi uomini di spettacolo della TV americana di fine anni ‘70
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onufrio
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martedì 17 ottobre 2017
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andy kaufman
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Il regista Milos Forman racconta la bizzarra storia del comico Andy Kaufman, interpretato magistralmente dall'altrettanto bizzarro Jim Carrey. Comico sopra le righe, sicuramente originale e inimitabile, Kaufamn sfida le regole della comicità tenendo però a precisare di non essere un comico. Il finale è drammatico, un cancro ai polmoni se lo porta via troppo presto e non rimane altro che il ricordo di un personaggio sopra le righe che ha cambiato, che piaccia o no, il modo di fare comicità.
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annalisarco
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mercoledì 27 settembre 2017
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predecessore indiscusso
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Per convincere, devi convincerti. Non uscire dalla parte, dal personaggio o dall'idea che vuoi vendere. Ma se quella parte o quel personaggio sono veramente una sfaccettatura di te? Il pensiero di Jim Carrey recentemente espresso in una controversa intervista capita da pochi e criticata da molti, tratta proprio di questo: non siamo un singolo, non possiamo esserlo; perché la parte di noi che prevale - e dunque quella che mostriamo - è quella imposta dalla società, dalla religione, da fattori che finiscono con l' influenzarci giorno dopo giorno.
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Per convincere, devi convincerti. Non uscire dalla parte, dal personaggio o dall'idea che vuoi vendere. Ma se quella parte o quel personaggio sono veramente una sfaccettatura di te? Il pensiero di Jim Carrey recentemente espresso in una controversa intervista capita da pochi e criticata da molti, tratta proprio di questo: non siamo un singolo, non possiamo esserlo; perché la parte di noi che prevale - e dunque quella che mostriamo - è quella imposta dalla società, dalla religione, da fattori che finiscono con l' influenzarci giorno dopo giorno. Viene fuori così una parte di noi, ma cosa ne è di tutto quello che viene sepolto? Andy Kaufman, icona degli anni 70-80, considerato un comico - cosa da lui sempre smentita - sembrerebbe essere stato il predecessore dell'idea espressa da Carrey e averla incarnata totalmente. Non era mai un solo personaggio, non era mai il solito. Doveva portare alla luce quella parte di sé che sentiva maggiormente in quel momento. Odiava i copioni, forse proprio perché non è prevedibile chi o cosa sarai domani. Si definiva "song and dance man", decisamente nulla a che fare con la comicità. Sapeva cantare, ballare, imitare. Amava creare stupore, e far notare quanto manipolata sia la realtà televisiva. Un suo show o una sua ospitata in un programma, aveva come unica certezza l'imprevedibilità. E dal momento che anche la vita è così, imprevedibile e manipolata, ha sempre cercato di ricreare la realtà usando la finzione : un genio.
"O lo ami o lo odi", si è sempre detto. Credo che la definizione più corretta sia "o lo comprendi o non lo comprendi". Incanalato in un percorso che non gli apparteneva, etichettato come comico, non è stato più possibile ad un certo punto far comprendere alle persone il suo intento, considerato ormai provocatorio e arrogante. Un suo limite era sicuramente quello di non sapersi porre un limite. Andava avanti senza mai capire quando il pubblico smetteva di stupirsi e iniziava ad indignarsi. Considerato uno strambo, ma forse solo da chi non era in grado di accettare qualcosa di nuovo. Era quasi un illusionista, creava degli eventi e delle situazioni totalmente studiate a tavolino, ma che per il pubblico era impossibile non prendere per vero. Purtroppo, questo suo modo di porsi lo ha annientato, portandolo ad un punto in cui nessuno credeva più alle sue parole, nessuno sapeva se stesse scherzando o meno. Proprio in quel limite, Kaufman si è reso conto di aver perso la strada, e ha voluto rimediare lasciando qualcosa che stupisse lo spettatore, ma in positivo.
In Man on The Moon troviamo delle interpretazioni di grandi attori, come Danny de Vito nei panni del noto George Shaphiro, ma anche Courtney Love, Vincent Schiavelli, Paul Giamatti. Il cast non manca, una fedele biografia neanche. Ma ciò che rende unico questo film, è uno strabiliante Jim Carrey che riesce a farci capire chi era Andy Kaufman e cosa voleva fare della sua vita. Un uomo dalle mille personalitá, innovativo e irriverente. Un artista che segue l'onda del momento, ma non l'onda comune, bensì quella dentro di sé. In grado di dirigere lo spettacolo totalmente nella direzione che sente in quel momento, come la sua famosa lettura del Great Gatsby davanti ad un pubblico annoiato che si aspettava solo risate. La maggior parte di loro va via dagli spalti, ma quei pochi che rimangono sono tutto. Chi entra a far parte dei suoi show, ne rimane estasiato, e riconosce in Andy un genio. Conferma di tutto questo ci arriva nella scena finale del film : la chiesa piena delle persone che hanno fatto parte della sua vita, tutte lì a piangere lo scomparso Andy che, come tutti sappiamo, è scomparso in seguito ad una rara forma di tumore ai polmoni. Scomparso ma non prima di lasciare un sorriso nelle persone, di ricordargli fino all'ultimo che questo mondo è degno di essere vissuto in pace e in tutta la sua bellezza. Ci lascia con quello che veramente è e che ha sempre voluto fare; ci lascia con una canzone che coinvolge il suo pubblico e trasmette il suo messaggio di unica positività. Purtroppo anche lui si è dovuto sottomettere alla società e ha dovuto fare un cambiamento nel suo percorso per riuscire a farsi ascoltare dal pubblico e a catturare il loro interesse. Percorso che ha portato all'esasperazione del suo essere (dei suoi esseri), riportato alla strada di partenza solo alla fine.
Ció che rende questo film memorabile è senza dubbio il messaggio dell'artista e l'interpretazione di un Carrey formidabile, totalmente azzerato per trasformarsi in Kaufman. Ci è riuscito, e a quasi venti anni dall'uscita di Man on The Moon, lo ritroviamo al Festival di Venezia con un documentario realizzato proprio con il backstage di questo film, il prodotto dal titolo lunghissimo di "Jim&Andy: the Great Beyond - The story of Jim Carrey and Andy Kaufman with a very special, contractually obligated mention of Tony Clifton". In questo recente prodotto, Carrey vuole spiegare perché e come è diventato Kaufman, dando ampia dimostrazione visiva della teoria che ha sconvolto tutti riguardante l'impossibilità di essere una sola persona, un solo io, e in favore della consapevolezza che ognuno di noi è un flusso di energia, dunque in continua trasformazione. Anche questo documentario - e questo film - saranno amati o odiati. Poco importa se il personaggio e i suoi metodi non sono apprezzati. Più che altro, l'attualità del tema è, soprattutto oggi, fondamentale, in una società mediatica che si affida e sceglie di credere a tutto quello che gli viene proposto. Una società che vuole stupirsi, poco importa se lo stupore è causato da fatti positivi o fatti terribili. Che accetta senza domandarsi quanto ciç che vede sia reale, ascolta le storie di una televisione manipolata e permette di essere modificato da esse. Perché anche in questo Andy era riuscito: a far crollare i potenti, il loro potere e controllo. I produttori che gestiscono gli show televisivi, che impongono chi essere e quando essere. Ha ridicolizzato un mondo, lo ha mostrato per come realmente è. E anche qui, Carrey non sembra essere in disaccordo, nel momento in cui sostiene che non ha mai voluto far parte di Hollywood, ma distruggerla. Distruggere le icone che ammiriamo senza un reale motivo; distruggere tutto quello che fa tanto fumo, ma che non ha sostanza. E soprattutto, spingerci oltre, capire davvero cosa abbiamo davanti e cosa ci stanno facendo ingurgitare.
Saranno sempre due persone e personaggi strettamente collegate, Andy e Jim. Non a caso questo progetto, più di ogni altro, è e sarà sempre nel cuore di Carrey. E speriamo - seguendo le molte teorie sulla finta morte di Andy - che Kaufam abbia ancora in serbo per noi uno dei suoi colpi di scena. Il più esilarante.
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valerypto
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mercoledì 13 maggio 2015
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noi non siamo soli mai…andy kaufman sopravviverà
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In un mondo fatto d'illusioni e beffe, niente va preso sul serio. Questo il messaggio del grande, rivoluzionario personaggio di Andy Kaufman. L'amarezza del diverso, del genio incompreso è il tema preferito dagli sceneggiatori Scott Alexander e Larry Karaszweski che da ED WOOD di Tim Burton fino al più recente LARRY FLYNT, sempre di Forman, si propongono di rivalutare figure sotterraneamente "sovversive". Jim Carrey si trasforma in Kaufman ed offre un'interpretazione a dir poco strepitosa, sdoppiandosi in Hyde (l'iroso personaggio di Tony Clifton che infama il pubblico!) e Jekyll (il mite Latka della serie Tv "Taxi"), vivendo la beffa di chi ama più far ridere se stesso che gli altri.
Un film che gronda amore e ammirazione, infinito rispetto per un uomo dirompente e geniale nella sua folle e spirituale lucidità.
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In un mondo fatto d'illusioni e beffe, niente va preso sul serio. Questo il messaggio del grande, rivoluzionario personaggio di Andy Kaufman. L'amarezza del diverso, del genio incompreso è il tema preferito dagli sceneggiatori Scott Alexander e Larry Karaszweski che da ED WOOD di Tim Burton fino al più recente LARRY FLYNT, sempre di Forman, si propongono di rivalutare figure sotterraneamente "sovversive". Jim Carrey si trasforma in Kaufman ed offre un'interpretazione a dir poco strepitosa, sdoppiandosi in Hyde (l'iroso personaggio di Tony Clifton che infama il pubblico!) e Jekyll (il mite Latka della serie Tv "Taxi"), vivendo la beffa di chi ama più far ridere se stesso che gli altri.
Un film che gronda amore e ammirazione, infinito rispetto per un uomo dirompente e geniale nella sua folle e spirituale lucidità. Diventa persino difficile capire dove finisce il lavoro di Forman e dove inizia quello di Carrey (immenso), nella cui interpretazione si percepisce una vera ambizione "artistica", ovvero l'andare oltre la semplice mimesi per dare vita a una vera messa in scena del personaggio, non è Jim Carrey che si traveste da Andy Kaufman ma è Andy Kaufman che rivive attraverso Jim Carrey. Migliori scene? Kaufman irritato dal pubblico di un Università legge da cima a fondo "Il grande Gatsby" ("volete che continui a leggere il libro o preferite che sentiamo un disco insieme?). Altra situazione clou: la messa funebre di Andy. Voto 10... Nella memoria di chi ha amato il film “Man on the moon” e Andy Kaufman, ci sarà sicuramente questa canzoncina, che in italiano recita così:
“Non siamo soli mai”
Noi non siamo soli mai
e la gioia è tra di noi
quanto amore c’è al mondo.
Noi non siamo soli mai
se la notte sognerai
non c’è nulla da temer.
Meraviglioso è vivere qui
al mondo, e tu
quando hai qualcuno d’amar
andare lontan potrai…
e le stelle su nel ciel
e di fiumi di canzon
ogni cuore esser grato,
grato che non siamo soli mai.
…”grazie a tutti quanti per questo amichevole, amabile, mondo…”
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jackiechan90
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martedì 22 luglio 2014
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tutto il mondo è illusione
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C’è da sempre, tra le varie teorie del complotto, l’idea che lo sbarco del primo uomo sulla Luna sia stata tutta una messa in scena girata negli studi di Hollywood. Ma tutti l’hanno vista e quindi ci credono. Dove sta il confine tra reale e inventato? Questa la domanda che si pongono i REM e il regista Milos Forman facendoci entrare nel mondo di Andy Kaufman, comico(ma sarebbe più corretto chiamarlo performer) americano vissuto tra gli anni 70 e 80 che ha rivoluzionato il concetto di “show televisivo”, creando spettacoli che servivano non solo a divertire il pubblico ma anche a farlo riflettere. Con uno stile dadaista e surreale Andy metteva in scena delle situazioni spacciate per vere, ma in realtà montate a tavolino con il fido collaboratore Bob Zmuda.
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C’è da sempre, tra le varie teorie del complotto, l’idea che lo sbarco del primo uomo sulla Luna sia stata tutta una messa in scena girata negli studi di Hollywood. Ma tutti l’hanno vista e quindi ci credono. Dove sta il confine tra reale e inventato? Questa la domanda che si pongono i REM e il regista Milos Forman facendoci entrare nel mondo di Andy Kaufman, comico(ma sarebbe più corretto chiamarlo performer) americano vissuto tra gli anni 70 e 80 che ha rivoluzionato il concetto di “show televisivo”, creando spettacoli che servivano non solo a divertire il pubblico ma anche a farlo riflettere. Con uno stile dadaista e surreale Andy metteva in scena delle situazioni spacciate per vere, ma in realtà montate a tavolino con il fido collaboratore Bob Zmuda. Questo perché, come Andy sapeva bene e come sappiamo bene anche noi, “tutto il mondo è un illusione”, e in particolare quello televisivo. Il regista Milos Forman ricostruisce, grazie alla formidabile prova d’attore di Jim Carrey, il mondo di questo abile illusionista e mago del piccolo schermo. Da applausi la scena del funerale e la scena iniziale/finale con i titoli di coda, in pieno stile Kaufman.
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zordas
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venerdì 13 luglio 2012
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un film da vedere
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"Man on the moon" e' un film che narra la vita di un personaggio eccentrico e sopra le righe,che in modo geniale ogni volta che appariva sorprendeva il pubblico ,in modo positivo o negativo non importava,quello che gli era di interesse era far provare emozioni intense a costo anche di farsi odiare.Grande interpretezione di un attore che probabilmente con questo film si afferma anche nel genere drammatico,oltre a quello comico con film che lo lanciarono nel mondo dello spettacolo come "Ace ventura",in modo strabiliante imitando perfettamente Kaufman tanto da indurre a pensare ai fan di Andy che avesse fatto la sua ennesima burla fingendo di morire per poi tornare sotto le sembianze di un altro comico,ovvero proprio Jim Carrey.
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"Man on the moon" e' un film che narra la vita di un personaggio eccentrico e sopra le righe,che in modo geniale ogni volta che appariva sorprendeva il pubblico ,in modo positivo o negativo non importava,quello che gli era di interesse era far provare emozioni intense a costo anche di farsi odiare.Grande interpretezione di un attore che probabilmente con questo film si afferma anche nel genere drammatico,oltre a quello comico con film che lo lanciarono nel mondo dello spettacolo come "Ace ventura",in modo strabiliante imitando perfettamente Kaufman tanto da indurre a pensare ai fan di Andy che avesse fatto la sua ennesima burla fingendo di morire per poi tornare sotto le sembianze di un altro comico,ovvero proprio Jim Carrey.Credo che la cosa spettacolare del film,oltre ad una grande regia di Forman certamente,non nuovo a regie di tipo biografico come ad "Amadeus",o ad un grande film come "Qualcuno volo sul nido del cuculo",sia una grande sceneggiatura che probabilmente in un primo momento sembra noiosa tanto da far diventare il poco interessante,ma se si guarda attentamente il film si può notare che questa sceneggiatura non solo descrive come sia andato il corso dei fatti ma descrive anche la leggenda ovvero Kaufman che prende in giro e magari rimanendo nel mondo dello spettacolo sottole vesti di Tony Clifton.Un film bello che alla fine fa rimanere lo spettatore con il dubbio.
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molenga
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sabato 7 aprile 2012
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chi è americano?
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La storia proposta è quella di Andy kaufman, comico e provocatore della tv americana morto giovane per un tumore; brilla jim carrey, che interpreta un ruolo difficilissimo rendendo tollerabile un personaggio antipaticissimo, molto bravo è De Vitoi, che con kaufman aveva lavorato in una serie tv. Ma chi non è americano rimane pieno d'interrogativi sul personaggio, eccessivamente stilizzato.
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break
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lunedì 12 dicembre 2011
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soporifero
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Tratto da una storia vera. Film sulla vita di Andy Kaufman (è stato un comico statunitense).
Personalmente mi aspettavo di meglio da questo film di cui ne ho sentito parlare bene. A mio modesto parere è un pessimo biografico, molto lento e pesante. Il peggior Jim Carrey mai visto.. questo film non mi ha "trascinato" neanche per cinque minuti.
Al limite del guardabile.
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ibracadabra 8
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lunedì 22 novembre 2010
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jim "carrey kaufman
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bellissimo film,ottima scenografia anni 70/80 andy kaufman (pazzo,genio,srtano o incompreso? poteva lasciarsi inghiottire dalle sit com fatte su misura pel la sua smorfia,la sua mimica,(doti che possiede il grande carrey) ma ha preferito viaggiare da solo,e anche per questo amato/odiato......................che dire di JIM CARREY? UN GICANTE, MEMORABILE PERFETTO NELLA PARTE C'E' ANCHE UNA GRANDE SOMIGLIANZA FISICA.l'uno e' l'altro.PS DICO QUESTO XCHE' INCURIOSITO.............MI SONO VISTO ALCUNE PERFORMANCE DI SU YOUTUBE DI KAUFMAN......................= UGUALI.
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alex41
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mercoledì 3 febbraio 2010
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carrey vs kaufman....di milos forman!
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Un film biografico sul comico ormai scomparso Andy Kaufman, sui suoi metodi per sbalordire il pubblico con delle sue gang senza badare ai giudizi negativi di chi lo guarda, e le sue numerose esibizioni, tra i quali il poliziotto realmente interpretato dal Kaufman, cioè Tony Clifton, un personaggio alquanto irascibile e che a volte compariva sul palco insieme allo stesso Kaufman, quando veniva interpretato in quelle occasioni dall'amico Bob Zmunda. A un certo punto la storia comincia ad appiattirsi un po', fino al finale che ha commosso migliaia di amanti del cinema. Un grandissimo Jim Carrey in uno dei suoi più spettacolari ruoli
cinematografici, e con Danny DeVito, Paul Giamatti, Courtney Love (la moglie di Kurt Cobain dei Nirvana) insieme a piccoli camei di attori famosi, quali Christopher Lloyd, Jerry Lawler, Carol Kane e Jim Ross.
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Un film biografico sul comico ormai scomparso Andy Kaufman, sui suoi metodi per sbalordire il pubblico con delle sue gang senza badare ai giudizi negativi di chi lo guarda, e le sue numerose esibizioni, tra i quali il poliziotto realmente interpretato dal Kaufman, cioè Tony Clifton, un personaggio alquanto irascibile e che a volte compariva sul palco insieme allo stesso Kaufman, quando veniva interpretato in quelle occasioni dall'amico Bob Zmunda. A un certo punto la storia comincia ad appiattirsi un po', fino al finale che ha commosso migliaia di amanti del cinema. Un grandissimo Jim Carrey in uno dei suoi più spettacolari ruoli
cinematografici, e con Danny DeVito, Paul Giamatti, Courtney Love (la moglie di Kurt Cobain dei Nirvana) insieme a piccoli camei di attori famosi, quali Christopher Lloyd, Jerry Lawler, Carol Kane e Jim Ross. Una storia realmente accaduta, diretto da Milos Forman che, con la sua bacchetta magica, trasforma delle vecchie vicende accadute in un vero e proprio film. Grande Jim Carrey, il nostro nuovo Andy Kaufman!!
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