gufetta76
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sabato 15 aprile 2017
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un capolavoro
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La regia pulita e sincera di Pasolini conquista subito. Le location accuratamente scelta svolge il suo compito. L'allegoria della storia è semplice ed è sempre la stessa. Uomo schiaccia uomo. Religione e politica si mischiano. Totò enagistrale commovente e poetico. È sempre bello rivedere questo capolavoro.
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great steven
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mercoledì 8 gennaio 2014
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nastro d'argento allo stupendo, surrealistico totò
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UCCELLACCI E UCCELLINI (IT, 1966) diretto da PIER PAOLO PASOLINI. Interpretato da TOTò – NINETTO DAVOLI – FEMI BENUSSI – UMBERTO BEVILACQUA § Padre e figlio alla deriva per una periferia romana spoglia e campestre, Totò e Ninetto vagano a zonzo e cercano di sfrattare una povera famiglia da un vecchio rudere. È loro compagno di viaggio un corvo parlante, convinto fervente marxista che tenta inutilmente di erudirli sulla causa del comunismo e sulle relative dottrine filosofiche. Ma quando il suo esiguo pubblico comincerà irrazionalmente a sentire i morsi della fame, l’animale farà una brutta fine: i due vagabondi se lo mangeranno senza tanti complimenti!Il gusto di una scampagnata picaresca e agreste si combina all’impianto favolistico con una meraviglia narrativa e stilistica che offre quasi la struttura del sogno, o meglio, del latente desiderio di istruzione elevata in un film che mescola il grottesco al tragicomico, il lezioso all’essenziale, la fiaba alla fantasia genuina bambinesca.
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UCCELLACCI E UCCELLINI (IT, 1966) diretto da PIER PAOLO PASOLINI. Interpretato da TOTò – NINETTO DAVOLI – FEMI BENUSSI – UMBERTO BEVILACQUA § Padre e figlio alla deriva per una periferia romana spoglia e campestre, Totò e Ninetto vagano a zonzo e cercano di sfrattare una povera famiglia da un vecchio rudere. È loro compagno di viaggio un corvo parlante, convinto fervente marxista che tenta inutilmente di erudirli sulla causa del comunismo e sulle relative dottrine filosofiche. Ma quando il suo esiguo pubblico comincerà irrazionalmente a sentire i morsi della fame, l’animale farà una brutta fine: i due vagabondi se lo mangeranno senza tanti complimenti!Il gusto di una scampagnata picaresca e agreste si combina all’impianto favolistico con una meraviglia narrativa e stilistica che offre quasi la struttura del sogno, o meglio, del latente desiderio di istruzione elevata in un film che mescola il grottesco al tragicomico, il lezioso all’essenziale, la fiaba alla fantasia genuina bambinesca. È l’occasione, in verità tardiva ma comunque straordinaria, per Totò di uscire dal solito personaggio dell’incasinato truffatore napoletano per interpretare un ruolo surreale dalle corde elegiache e oniriche. E poi c’è l’accoppiata formidabile con l’esordiente N. Davoli: i loro duetti danno l’acqua della vita a quest’allegoria del buon selvaggio urbanizzato diviso fra i bisogni primari (la fame, la sete, la compagnia) e la necessità di un’educazione moralistica e paternalistica. Particolarmente azzeccato l’episodio della predica ai passeri e ai falchi, con un San Francesco romanesco e gigioneggiante. Altre scene che colpiscono nel segno sono: l’arrivo alla villa dove i due protagonisti vengono aggrediti dai cani del commendatore; i funerali del segretario del Partito Comunista Palmiro Togliatti; l’incontro con la prostituta alla fermata del bus; la sosta nella borgata romana nella quale la coppia si immerge in uno squallore surrealistico che sa di ingegnoso. La regia di P.P.P. segue ogni movimento della telecamera con il già summenzionato interesse per l’avventura rocambolesca nel paesaggio urbano ed extraurbano, e rende funzionale ed efficace una scenografia morigerata e tattica che non si perde in fronzoli infiorettati. Un piccolo capolavoro di quartiere che trova il suo posto nella filmografia scatenata, spregiudicata e sregolata di un regista fuori da qualunque ordinaria catalogazione o classificazione. Da non perdere i titoli di testa (belle le scritte che si stagliano funeree sul bianco e nero della pellicola), cantati a bella posta dalla medesima voce che doppia il corvo comunista.
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epidemic
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domenica 9 ottobre 2011
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i bellissimi degli anni 60
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semplicemente un capolavoro...non mi soffermo neanche a scrivere una riga in più
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francis metal
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martedì 8 febbraio 2011
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il miracolo!
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Unire marxismo e cattolicesimo.... chi l'avrebbe mai fatto apparte lui?? Nessuno! E' vergognoso che abbia un punteggio così basso. I titoli di testa sono il biglietto da visita di un capolavoro del cinema... con Totò quasi non vedente, poverino, che si è fato valere anche in punto di morte, col simpaticissimo Ninetto... vedetevelo!
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reservoir dogs
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venerdì 19 novembre 2010
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mangiare i professori
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Una contata ci introduce il film ricordandoci che la storia riguarda animali (uomini) buoni o cattivi.
Totò e Ninetto sono in giro per le periferie di Roma, non sanno dove stanno andando, l'importante è che si muovano e che nel farlo parlino della vita e della morte con una certa leggerezza.
Un corvo marxista si unisce a loro, lo fa sproloquiando e sentenziando dalla politica alla letteratura per passare poi alla filosofia. Ad un certo punto i due saturi dell'animale ed affamati decidono di mangiarselo.
Parabola sulla morte del marxismo e sull'affermarsi del capitalismo; Totò e Ninetto passano infatti al funerale di Togliatti senza rendersene conto.
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Una contata ci introduce il film ricordandoci che la storia riguarda animali (uomini) buoni o cattivi.
Totò e Ninetto sono in giro per le periferie di Roma, non sanno dove stanno andando, l'importante è che si muovano e che nel farlo parlino della vita e della morte con una certa leggerezza.
Un corvo marxista si unisce a loro, lo fa sproloquiando e sentenziando dalla politica alla letteratura per passare poi alla filosofia. Ad un certo punto i due saturi dell'animale ed affamati decidono di mangiarselo.
Parabola sulla morte del marxismo e sull'affermarsi del capitalismo; Totò e Ninetto passano infatti al funerale di Togliatti senza rendersene conto.
E' forse anche un tributo al genere principe del cinema: quello comico, Totò = Charlot.
Indicativa la frase del corvo:"I professori vanno mangiati in salsa piccante in modo che chi li ha mangiati si spera possa essere un pò professore anche lui", ma le perle che il corvo da sono ricevute però da degli "uccellacci" che non assimileranno la morale ma solo la carne.
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lukytells
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mercoledì 3 novembre 2010
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frate ciccillo
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secondo me il film è il migliore di Pasolini. Totò con questo film ha saputo riscattarsi da quella maschera di comicità che gli avevano incollato,l dimostrando ai suoi detrattori che sapeva anche recitare in ruoli drammatici. è un film sulla morte dell'illusione del proletariato, e andrebbe bene anche oggi, non è datato, a saperlo leggere è adattabilissimo anche ai tempi nostri, purtroppo. infatti quando i due protagonisti, mangiano il corvo, coscienza del proletaiato, è come se dicessero: "a noi della coscienza, del pensiero non ce ne importa, ci basta avere la minestra tutti i giorni, che i nostri figli abbiano le scarpe ai piedi e che vadano a scuola; del resto non ce ne importa nulla"
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andrea b
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martedì 26 ottobre 2010
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il corvo di pasolini
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Padre e figlio viaggiano in giro per il mondo con un corvo parlante che li fa la predica durante tutto il tragitto sino a che,stancatisi,lo mangiano.Uno dei film più ricchi di riflessioni di Pasolini dove spicca la figura del corvo che fa la morale non solo ai protagonisti ma anche alla società del '60.Sono affrontati tutti i temi più controversi dell' epoca:crisi del marxismo, della religione e di un destino proletario incerto.Eccellenti le interpretazioni di Totò e Bini allietati nel loro viaggio metaforico dalle superbe musiche di Ennio Morricone.A tratti anche umoristico non distaccandosi mai dai problemi che affronta.Più che meritati i due nastri d' argento e la premiazione al Festival di Cannes.
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inertiatic
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martedì 6 aprile 2010
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una grande metafora
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Pasolini realizza un viaggio senza meta durante il quale Totò e Ninetto Davoli si trovano in grottesche situazioni create per richiamare, nel loro piccolo, l'attenzione su temi contemporanei. Non lo fa in modo velato, il corvo è lì proprio per spiegarci tutto, e come dice l'animale stesso: "riferimenti a fatti o persone reali non sono affatto casuali". Ci sono gli uccellacci e gli uccellini, è una metafora della vita e di una situazione umana che non cambierà mai. E' inutile evangelizzare i popoli, far credere loro nel Signore, se non si impara a smettere di farsi la guerra a vicenda. E ascoltare il corvo è come leggere un libro: "Dio, patria, famiglia.
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Pasolini realizza un viaggio senza meta durante il quale Totò e Ninetto Davoli si trovano in grottesche situazioni create per richiamare, nel loro piccolo, l'attenzione su temi contemporanei. Non lo fa in modo velato, il corvo è lì proprio per spiegarci tutto, e come dice l'animale stesso: "riferimenti a fatti o persone reali non sono affatto casuali". Ci sono gli uccellacci e gli uccellini, è una metafora della vita e di una situazione umana che non cambierà mai. E' inutile evangelizzare i popoli, far credere loro nel Signore, se non si impara a smettere di farsi la guerra a vicenda. E ascoltare il corvo è come leggere un libro: "Dio, patria, famiglia. Quante ne avrei dette un giorno contro. Oggi forse non ne val più la pena, o forse io sono finito, è passata la mia ora, le parole cadono nel vuoto. Non pensi però, signor Totò, che io pianga sulla fine di quello in cui credo, sono convinto che qualcun'altro verrà e prenderà la mia bandiera per portarla avanti". Totò, poi, è davvero grandioso, un degno finale di carriera visto che circa un anno dopo morirà, e un grande rimpianto per quello che avrebbe potuto ancora dare.
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paride86
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giovedì 16 ottobre 2008
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interessante ma autoreferenziale
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Le masse ipocrite (Totò) e stupide (Ninetto) distruggeranno l'ideologia: è questo il presagio che Pasolini denuncia con l'amarezza e il rimpianto di chi non sa dove andrà a finire il cammino della società. Un film intelligente nei contenuti e geniale nella forma, concepito da un intellettuale di sinistra e indirizzato a politici e intellettuali della stessa parte a mo' di scintilla per un'accurata ed autocritica riflessione.
Grande Totò!
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alexscorpio
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giovedì 24 luglio 2008
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un altro grande film di pasolini !!!
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Assolutamente da non perdere e da vedere , per riflettere ed assistere ad un nuovo ottimo film del grande regista !!!
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