nanobrontolo
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sabato 10 agosto 2024
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noiosetto
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Ci sta che Woody Allen abbia voluto mettere in pratica la propria idea di musical ma ho trovato questo film un po' frammentario e lento. Non è di certo il suo capolavoro!
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alexander 1986
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sabato 26 luglio 2014
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la corrosività della più dolce delle commedie
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Uno scrittore fallito (Woody Allen) in perenne crisi sentimentale perché scaricato di continuo da donne che non sanno mai cosa vogliono; una pseudo-intellettuale democratica (Goldie Hawn) sempre in prima fila nella promozione di battaglie civili senza senso; una coppia di fidanzati (Drew Barrymore e Edward Norton) che sembrano usciti da una cartolina; ragazzi e ragazze che si innamorano troppo facilmente.
Questi, i protagonisti di questa commedia che fa il verso - ironicamente, s'intende - ai composti e brillanti musical della vecchia Hollywood. Sembra il film più garbato di Allen, ma non è così: dietro sorrisi e scene di romanticismo mieloso il regista newyorkese nasconde la più lunga delle sue serie di critiche corrosive all'ipocrisia della mentalità borghese americana e di una delle sue istituzioni più importanti, l'amore.
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Uno scrittore fallito (Woody Allen) in perenne crisi sentimentale perché scaricato di continuo da donne che non sanno mai cosa vogliono; una pseudo-intellettuale democratica (Goldie Hawn) sempre in prima fila nella promozione di battaglie civili senza senso; una coppia di fidanzati (Drew Barrymore e Edward Norton) che sembrano usciti da una cartolina; ragazzi e ragazze che si innamorano troppo facilmente.
Questi, i protagonisti di questa commedia che fa il verso - ironicamente, s'intende - ai composti e brillanti musical della vecchia Hollywood. Sembra il film più garbato di Allen, ma non è così: dietro sorrisi e scene di romanticismo mieloso il regista newyorkese nasconde la più lunga delle sue serie di critiche corrosive all'ipocrisia della mentalità borghese americana e di una delle sue istituzioni più importanti, l'amore. Da vedere, se non fosse per una certa stanchezza nel finale.
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fedeleto
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lunedì 15 ottobre 2012
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tutti diciamo i love you allen!
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L'amore e' un sentimento sublime,ti porta ad essere felice,ad amare tutto il mondo,ma soprattutto ti porta a CANTARE! Dopo la frizzante commedia della DEA DELL'AMORE,Woody Allen ci trascina in una commedia decisamente ottima che ci fa' divertire quanto basta,condendola come un musical di vecchio stampo.La storia inizia con Holden e Skylar che si sono innamorati e vogliono sposarsi,cosi come racconta Djuna,tutti incominciano a innamorarsi gradualmente,a partire dal suo simpatico padre biologico(Allen) che tenta di far colpo su una donna che la figlia conosce perche' ha spiato le sue sedute dalla psicologa,a un galeotto appena uscito che si innamora di Skylar,e in tutto questo pero' il padre di Djuna scoprira' di essere ancora innamorato della sua ex moglie,e si cimenteranno in un delizioso balletto.
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L'amore e' un sentimento sublime,ti porta ad essere felice,ad amare tutto il mondo,ma soprattutto ti porta a CANTARE! Dopo la frizzante commedia della DEA DELL'AMORE,Woody Allen ci trascina in una commedia decisamente ottima che ci fa' divertire quanto basta,condendola come un musical di vecchio stampo.La storia inizia con Holden e Skylar che si sono innamorati e vogliono sposarsi,cosi come racconta Djuna,tutti incominciano a innamorarsi gradualmente,a partire dal suo simpatico padre biologico(Allen) che tenta di far colpo su una donna che la figlia conosce perche' ha spiato le sue sedute dalla psicologa,a un galeotto appena uscito che si innamora di Skylar,e in tutto questo pero' il padre di Djuna scoprira' di essere ancora innamorato della sua ex moglie,e si cimenteranno in un delizioso balletto.Allen dirige un film come omaggio ai vecchi musical in stile Fred Astaire,gli attori cantano e ballano(non tutti),e provano a fare del loro meglio,l'amore accomuna tutti e li fa' appunto cambiare,persino lo spirito del nonno torna a ballare con enjoy yourself.Grandi scene(gli spiriti che ballano,il ballo finale),e tra Venezia,Parigi e New York si canta e si balla con passione.Una cosa e' certa ,tutti dicono I love you.Sicuramente uno dei migliori Allen, che come sempre firma sceneggiatura,soggetto e regia.Cosa possiamo chiedere di piu'?Grande successo di pubblico.Buono anche Edward norton nella parte di Holden.Un film degli anni novanta,mescolato con gli anni quaranta.Allen va alla grande.Piccola parte per Julia Roberts,non cosi essenziale al film.Da vedere per passare una serata divertente e spensierata.Buona ancora una volta la fotografia di Di palma.Graziosa Drew Barrymore(doppiata perche' nel canto stonava).Tutti in coro diciamo I LOVE YOU ALLEN!
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roberta gilmore
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venerdì 22 gennaio 2010
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everyone says i love you
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un musical godibilissimo, un vero spasso sentire edward norton cantare... il solito grande woody
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egitto
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domenica 23 agosto 2009
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si puo' vedere
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dai, si puo' vedere...c'è anche qualche parte cantata tipo musical, cosa che a me una volta non piaceva...e qualche momento divertente...qualche simpatico dialogo soprattutto all'inizio...
alcune cose mi sono piaciute , per esempio il modo in cui woody fa innamorare di sè la roberts...diciamo che allen nei suoi film è sempre in difficoltà sentimentali!!e la famiglia descritta nel film è incasinatissima!! e comunque le sue trovate sono sempre originali...
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roberto
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domenica 18 gennaio 2009
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molto meglio se non fosse stato un musical!
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Non mi è dispiaciuto (la sceneggiatura è molto originale e spassosa!), ma quasi tutte le scene musicali mi sono semprate troppo "esagerate" e poco attinenti alla storia. Se non fosse stato un musical, ma una semplice commedia romantica, allora sarebbe stato un gran film, perchè la bravura di cast e regista non si discute, ma quasi tutti non mi sono sembrati adatti a fare un musical. E dire che a me i musical non dispiacciono neanche tanto, anzi se parliamo di Moulin Rouge o Il Fantasma Dell'Opera allora la valutazione è completamnete diversa perchè sono due capolavori! Voto: 6-
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(di scrignomagico)
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giady
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domenica 21 settembre 2008
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i casi della vita
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ma nn è proprio possibile la vita è fatta veramente ogni giorno di innnumerevoli peripezie
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iolanda la carrubba
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mercoledì 16 luglio 2008
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il musical di woody allen
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In Tutti dicono I love you Woody Allen appassiona il pubblico con una forma nuova del musical, travolgente e generoso che sfiora ricordi appartenenti unicamente a film surreali.
Allen gestisce un acrobatico movie governando con maestria ogni singolo dettaglio, il suo stile psicologico e ironico dona carattere ai personaggi da lui modellati che vivono in una New York esclusiva, romantica a al contempo nostalgica ritrovata nei lunghi viali dove Allen nel ruolo di Joe Berlin, uno scrittore intellettuale ed insicuro, li descrive passeggiando o intonando un divertente jogging con Bob Dandridge (Alan Alda) amico trovato per caso nel giorno in cui il suo matrimonio finiva, e Bob subentrava a fare le veci di marito devoto e politico affermato.
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In Tutti dicono I love you Woody Allen appassiona il pubblico con una forma nuova del musical, travolgente e generoso che sfiora ricordi appartenenti unicamente a film surreali.
Allen gestisce un acrobatico movie governando con maestria ogni singolo dettaglio, il suo stile psicologico e ironico dona carattere ai personaggi da lui modellati che vivono in una New York esclusiva, romantica a al contempo nostalgica ritrovata nei lunghi viali dove Allen nel ruolo di Joe Berlin, uno scrittore intellettuale ed insicuro, li descrive passeggiando o intonando un divertente jogging con Bob Dandridge (Alan Alda) amico trovato per caso nel giorno in cui il suo matrimonio finiva, e Bob subentrava a fare le veci di marito devoto e politico affermato.
Con la sua ex moglie, una insolita Goldie Hawan che tralascia l’aspetto comico per calarsi nel ruolo dell’alto ceto borghese riuscendo e interpretare le sottili linee invisibili, rimane un soffuso legame echeggiando verso l’amicizia profonda che Allen spesso descrive nei suoi film ricollegandosi a luoghi impolverati dei ricordi d’amore.
Joe si è trasferito a Parigi ma nella città che dovrebbe diventare la sua affermazione sociale, vive in un continuo stato comatoso dato che le sue relazioni proseguono a lasciargli amaro nel cuore, non crede più in se stesso e torna a far visita alla famiglia allargata di Bob per trarne consiglio o semplicemente per sfogarsi.
In casa, descritta da una scenografia accurata, viva, realmente costruita attorno ai caratteri dei protagonisti, prende vita spesso un’animata discussione, perfettamente colorata dalla sceneggiatura di Woody Allen, tra Bob e suo figlio Scott per questioni politiche.
Il padre non si capacita del fatto che Scott si sia intestardito a difendere le parti opposte, ma più tardi risplenderà il sorriso sul suo volto perché si scoprirà che Scott, dopo essere svenuto ed esaminato dal medico, aveva un danno celebrale non grave che gli procurava cambi di personalità.
Joe viene accolto festosamente in casa coccolato dalla sua ex moglie e da sua figlia Dj, la quale sarà la voce fuori campo dell’intero film delineando il carattere dei protagonisti in maniera disinvolta, creativa, permettendo così allo spettatore di non perdere il nesso logico nella trama ben intrecciata.
Joe, per le vacanze estive si rifugia con sua figlia a Venezia, la città lacustre che vede Allen come suo affezionato coinquilino, è dipinta nella sua interezza tra arte e labirinti architettonici dove Joe, conquista l’affascinante Von Sidell (Julia Roberts) tramite i consigli di sua figlia che conobbe Von quando, in un pomeriggio afoso, decise di andare a casa di una sua amica. Come passatempo un buco sul muro collegava la stanza della ragazza con lo studio psichiatrico della madre e lì Von lasciava libero sfogo alle sue fantasie. Ora Joe sapeva, sapeva del Tintoretto, sapeva delle gerbere, sapeva dell’appartamento di Parigi celato nei sogni di Von.
Un fiabesco anno li travolge fin quando lei ormai soddisfatta nei suoi più intimi segreti lo lascia.
Joe ritorna a New York, ora intonata da un’alea malinconica, e qui d’improvviso la trama riprende brio attraverso uno stravagante succedersi di eventi che vede coinvolto Edward Norton nei panni di Golden Spence, giovane romantico innamorato della prima figlia di Bob, a riconquistarla dopo che Charles il gangster ripulito la vuole per se.
Di colpo muore il padre di Bob, ed il funerale si inebria di colori ed effetti magici, ironici che solo Woody Allen poteva gestire su un tema così profondo.
E’ sorprendente l’autoironia che Allen descrive nella festa di fine anno in una Parigi snob, rivedere la somiglianza somatica e l’attaccamento intellettuale nei confronti dei fratelli Marx colpisce l’attenzione ricollocandola verso un soffuso gioco amoroso con la sua ex compagna.
Eccezionale cast per un film svolto completamente senza tralasciare nulla al caso, l’ironia è incastonata perfettamente con la fiaba che appartiene unicamente a Woody Allen.
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giakigiaki
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venerdì 28 dicembre 2007
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woody non si smentisce
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tragicomico alla woody, il ritmo è il solito, ed è per questo che è favoloso
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