enzo70
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mercoledì 31 marzo 2021
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un classico e gradevole film alla verdone
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Carlo Verdone è bravissimo ad alternare all’interno dello stesso film diverse chiave narrative. E così partendo da temi sempre attuali, l’ossessiva ricerca del successo da parte delle madri per le figlie e l’atavica disoccupazione intellettuale propone un film semplice e intelligente. Un giovane laureato, ridotto a fare il bidello e improbabili doposcuola a degli extracomunitari si propone a posto di un teologo di fama come precettore di una bellissima modella. Due mondi diversi che iniziano a integrarsi, mostrando ognuno le contraddizioni dell’altro. In mezzo la consueta grazia e verve comica di Verdone. Non è il migliore, ma comunque, è l’ennesimo bel film di Carlo Verdone.
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Carlo Verdone è bravissimo ad alternare all’interno dello stesso film diverse chiave narrative. E così partendo da temi sempre attuali, l’ossessiva ricerca del successo da parte delle madri per le figlie e l’atavica disoccupazione intellettuale propone un film semplice e intelligente. Un giovane laureato, ridotto a fare il bidello e improbabili doposcuola a degli extracomunitari si propone a posto di un teologo di fama come precettore di una bellissima modella. Due mondi diversi che iniziano a integrarsi, mostrando ognuno le contraddizioni dell’altro. In mezzo la consueta grazia e verve comica di Verdone. Non è il migliore, ma comunque, è l’ennesimo bel film di Carlo Verdone.
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lucascialo
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domenica 7 ottobre 2018
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verdone gioca ancora sugli equivoci
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Dopo il buon successo di Borotalco, Carlo Verdone propone una nuova pellicola giocando sugli equivoci e sullo scambio di identità. Se in Borotalco il suo personaggio timido ed indeciso si appropria dei panni di un uomo di mondo casanova, in questo caso si veste di quelli di un prete per poter guadagnare un bel pò di soldi dando lezioni di inglese ad una ragazzina americana modella. Ma anche in questo caso non mancheranno problemi ed ostacoli. Peraltro, anche questa pellicola, come la precedente, si conclude con una canzone degli Stadio. Continuando sulla falsariga dell'immancabile confronto col film precedente, Verdone corregge il tiro e ci mette più verve tra gli ingredienti. Grazie anche all'aggiunta di un pò di pepe portata dalla sora Lela e da Fabrizio Bracconieri.
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Dopo il buon successo di Borotalco, Carlo Verdone propone una nuova pellicola giocando sugli equivoci e sullo scambio di identità. Se in Borotalco il suo personaggio timido ed indeciso si appropria dei panni di un uomo di mondo casanova, in questo caso si veste di quelli di un prete per poter guadagnare un bel pò di soldi dando lezioni di inglese ad una ragazzina americana modella. Ma anche in questo caso non mancheranno problemi ed ostacoli. Peraltro, anche questa pellicola, come la precedente, si conclude con una canzone degli Stadio. Continuando sulla falsariga dell'immancabile confronto col film precedente, Verdone corregge il tiro e ci mette più verve tra gli ingredienti. Grazie anche all'aggiunta di un pò di pepe portata dalla sora Lela e da Fabrizio Bracconieri. Romanacci doc, con le loro caratterizzazioni e battute. Il film segna anche l'esordio di Natasha Hovey, la quale però, dopo una decina di anni, deciderà anzitempo di mollare la carriera cinematografica.
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dandy
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martedì 21 febbraio 2017
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scherzo da prete.
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Commedia corretta con un Verdone attore in parte ma un Verdone regista che stecca quasi del tutto nella contrapposizione tra giovani e adulti.Il finale tuttavia è meno "sfigato" del previsto per il protagonista.Divertente in maniera leggera.Ben diretti come sempre gli attori,e splendida l'esordiente Hovey.
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stefano bruzzone
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lunedì 18 maggio 2015
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strepitoso
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Sicuramente uno dei quattro films migliori di verdone il quale, nei panni di un prete finto, ci regala 90 minuti di comicità straordinaria come non se ne vede più in Italia da anni. Risate assicurate
Voto: 8
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nico g.
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martedì 27 agosto 2013
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un po' troppo criticato
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Molti disapprovarono il fatto che Verdone si buttò sulla commedia sentimentale, ma se ne sono viste di ben più melense.
Altri criticano la ripetizione di un personaggio dalla doppia vita già interpretato in "Borotalco" ... qual è il problema? Vari comici e attori brillanti come Totò, Alberto Sordi, Lino Banfi, Oliver Hardy, Jack Lemmon, ecc. hanno fatto dell'identità fasulla, del travestimento, dell'equivoco, delle mentite spoglie un loro punto di forza, in più film.
Semmai, potrebbe essere considerata stantia la riproposizione della Sora Lella Fabrizi, un doppione sbiadito della nonna di Mimmo apprezzata in "Bianco rosso e Verdone". Se in quell'altro film la Sora Lella era stata una colonna portante, qui appare piuttosto marginale, poco necessaria.
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Molti disapprovarono il fatto che Verdone si buttò sulla commedia sentimentale, ma se ne sono viste di ben più melense.
Altri criticano la ripetizione di un personaggio dalla doppia vita già interpretato in "Borotalco" ... qual è il problema? Vari comici e attori brillanti come Totò, Alberto Sordi, Lino Banfi, Oliver Hardy, Jack Lemmon, ecc. hanno fatto dell'identità fasulla, del travestimento, dell'equivoco, delle mentite spoglie un loro punto di forza, in più film.
Semmai, potrebbe essere considerata stantia la riproposizione della Sora Lella Fabrizi, un doppione sbiadito della nonna di Mimmo apprezzata in "Bianco rosso e Verdone". Se in quell'altro film la Sora Lella era stata una colonna portante, qui appare piuttosto marginale, poco necessaria.
Divertentissimo e spontaneo Fabrizio Bracconeri nel suo ruolo del rozzo "roscio".
Un'ultima nota: "Acqua e sapone" fu tutt'altro che una commediola minore, visto che lanciò gli Stadio a livello nazionale, emancipandoli dal loro ruolo di spalla di Lucio Dalla.
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toty bottalla
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martedì 13 agosto 2013
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ripetitivo ma esilarante!
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Una farsa un pò ridicola che richiama il film precedente del grande verdone che, tuttavia, diverte ugualmente giocando con l'intraprendenza e l'imbranatura del personaggio, muovendosi tra equivoci e situazioni imbarazzanti. La sceneggiatura sembra carente nei particolari, un pò statica, buono il cast e splendida la bolkan. Saluti.
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davide chiappetta
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martedì 24 gennaio 2012
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un verdone così così
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Film che risente del peso degli anni. La dimessa fattura non è raddrizzata dal solito Verdone (come capita in Borotalco) e proprio il suo personaggio è il punto debole del film. Buoni invece i personaggi di contorno a cominciare dalla Sora Lella in forma "mundial" e dall'interessante personaggio del vicino (surreale e disgustosa la sua apparizione in tuta di color rosso acceso, lui rossissimo di capelli e barba).
Film venato di tristezza.
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ultimoboyscout
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sabato 13 agosto 2011
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il prete e la bambina.
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Verdone passa alla commedia romantica a tinte rosa, con esito discutibile. Il film non è brutto, ma avrebbe potuto essere migliore. Sull'onda del precedente (e migliore) "Borotalco", il tema dello scambio di persona e del fingersi qualcun'altro a scopo di guadagno inizia a stufare. Dico che si sarebbe potuto far meglio perchè la parte, a Verdone, calza a pennello, la Hovey sta al gioco con stile ma la contrapposizione giovani/adulti appare fiacca, scontata e datata. In più, il regista azzecca (e non è una novità) i personaggi di contorno, in particolare quelli dell'invadente ed inopportuno Bracconeri e della stupenda Sora Lella. Tanto sentimento, il finale lascia interdetti, ma stavolta Verdone non si ripete sui livelli dei suoi film precedenti.
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Verdone passa alla commedia romantica a tinte rosa, con esito discutibile. Il film non è brutto, ma avrebbe potuto essere migliore. Sull'onda del precedente (e migliore) "Borotalco", il tema dello scambio di persona e del fingersi qualcun'altro a scopo di guadagno inizia a stufare. Dico che si sarebbe potuto far meglio perchè la parte, a Verdone, calza a pennello, la Hovey sta al gioco con stile ma la contrapposizione giovani/adulti appare fiacca, scontata e datata. In più, il regista azzecca (e non è una novità) i personaggi di contorno, in particolare quelli dell'invadente ed inopportuno Bracconeri e della stupenda Sora Lella. Tanto sentimento, il finale lascia interdetti, ma stavolta Verdone non si ripete sui livelli dei suoi film precedenti. Plauso a Florinda Bolkan, perfettamente credibile e calata nel ruolo.
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ligagian
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mercoledì 18 marzo 2009
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sulla scia di borotalco con acqua e sapone
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Il Verdone migliore è quello di quei tempi anche se continua a divertirmi con i suoi films,la scelta di Fabrizio Bracconieri nel ruolo del burino di turno è perfetta,da ridere la scena in cui sgancia i calzoni ad un defunto e quando prende botte dalla madre della ragazzina-donna di cui era innamorato.Un classico nei films del sempre divertente e sempreverde Verdone,pochi films han raggiunto cmq livelli ottimali,come in un attore-regista che si rispetti anche lui ha sbagliato qualcosa ma è riusito sempre a rifarsi,grande film,brava la Hovey.
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nino & salvatore p.
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domenica 22 febbraio 2009
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verdone è sempre verdone
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Film analago al precednte in cui Verdone intepreta un personaggio dalla doppia personalita'.Infatti anche in tale interpretazione il protagonista della storia, un bidello laureato chiamato Rolando,si finge di essere un prete per poter migliorare la sua posizione lavorativa intraprendendo un impiego che potrebbe fruttargli molto.Attenzione perche è riduttivo considerare questa pellicola quasi una sorta di sequel di Borotalco in quanto la trama ha delle carateristiche proprie molto originali, ricca di situazioni e di varie battute ( all'apparenza magari non evidenti) nella quale primeggia l'inconfondibie bravura umoristica del mitico Verdone che puntualmente ci fa sorridere e ci emoziona sempre.
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