eugen
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giovedì 8 febbraio 2024
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grande film"intimistico"
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La leggerezza che nascpmde-sottende la profondita': questa in buona sostanza, la chiave per aprire la produzione di senso di questo "How to Make an American Quilt"(Jocelyn Moorhouse, dal romanzo di Whitney Otto, screenplay di Jane Anderson, 1995), dove l'"American Quilt"e' metafora di uno stile del ricordo, quasi apparentabile alle proustiane"madeleinettes", i famosi dolci evocativi. La vicenda della giovane che trascorre le vacanze estive presso la prozia e la nonna(due sorelle, a suo tempo protagoniste del tradimento del marito dell'una con l'altra...)come pausa di riflessione, dopo la propoiosta di matrikmonio del suo boyfriend e con una tesi di laurea ancora da finire, che si intreccia con i ricordi delle due donne e delle altre aderenti al"Quilt's Club", quasi il"club della trapunta", divneta assolutamente essenziale come"spunto significatvo", occasione da non perdere per riflettere.
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La leggerezza che nascpmde-sottende la profondita': questa in buona sostanza, la chiave per aprire la produzione di senso di questo "How to Make an American Quilt"(Jocelyn Moorhouse, dal romanzo di Whitney Otto, screenplay di Jane Anderson, 1995), dove l'"American Quilt"e' metafora di uno stile del ricordo, quasi apparentabile alle proustiane"madeleinettes", i famosi dolci evocativi. La vicenda della giovane che trascorre le vacanze estive presso la prozia e la nonna(due sorelle, a suo tempo protagoniste del tradimento del marito dell'una con l'altra...)come pausa di riflessione, dopo la propoiosta di matrikmonio del suo boyfriend e con una tesi di laurea ancora da finire, che si intreccia con i ricordi delle due donne e delle altre aderenti al"Quilt's Club", quasi il"club della trapunta", divneta assolutamente essenziale come"spunto significatvo", occasione da non perdere per riflettere. Magnifica fotografia di Janusz Kamisniki, a colori ma mai"supercolorata", "How to Make"es una pelicula de pura y rara(para no decir rarisima) evocacio'n, donde el recuerdo se vuelve ocasio'n de pensar en el futuro, de projetos de la vida futura. Asi'con la historia(casi parabola)de la muchacha afroamericana , que en la epoca despue's de la liberacio'n de la esclavidud, sigue el camino de un cuervo que le sirve de indicacio'n para el encuentro con el "hombre de su dia", casi fuera en el intento de Dio's hacerle ver y conocer la"persona del destino".... dove el cuento de"legend"se realiza, mcchos anos despue's, con una muchacha VASP(veru american protestant).... Wynon Ryder, Anne Brancroft, Ellen Bustyn, Kate Nellingan son algunas actices"paradigmaticas"de una pelicula que pone el recuerdo como si fuera la "puerta para abrir la vida presente", una pelicula que . que mostra la unidad temporal entre pasado, presente y futuro, siempre que no se piense come Agustin de Hyponas, Bergson y Einstein a la unidad temporal pura, Eugen
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r.a.f.
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sabato 5 ottobre 2019
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amore tra passato e presente
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Il titolo originale “How to make an American Quilt”, ovvero “Come si fa una trapunta all’americana”, spiega e giustifica la struttura narrativa del film.
La giovane protagonista va a passare l’estate dalla nonna in campagna, approfittando dell’isolamento per terminare la tesi di laurea e riflettere sulla proposta di matrimonio appena ricevuta. La nonna fa parte di un gruppo di amiche che si riuniscono quotidianamente per ricamare bellissime trapunte, formate da quadrati di stoffe diverse, uniti dallo stesso tema e cuciti insieme. Il tema della trapunta ricamata dalla nonna per la nipotina, guarda caso è l’amore, e ognuna delle donne ne dà la propria personale interpretazione, riflettendo nel ricamo le proprie esperienze, e approfittando dei momenti di riflessione per raccontare la propria vita.
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Il titolo originale “How to make an American Quilt”, ovvero “Come si fa una trapunta all’americana”, spiega e giustifica la struttura narrativa del film.
La giovane protagonista va a passare l’estate dalla nonna in campagna, approfittando dell’isolamento per terminare la tesi di laurea e riflettere sulla proposta di matrimonio appena ricevuta. La nonna fa parte di un gruppo di amiche che si riuniscono quotidianamente per ricamare bellissime trapunte, formate da quadrati di stoffe diverse, uniti dallo stesso tema e cuciti insieme. Il tema della trapunta ricamata dalla nonna per la nipotina, guarda caso è l’amore, e ognuna delle donne ne dà la propria personale interpretazione, riflettendo nel ricamo le proprie esperienze, e approfittando dei momenti di riflessione per raccontare la propria vita. Così il film, proprio come la trapunta, è l’unione di tante storie d’amore, più o meni felici, intrecciate con tradimenti, delusioni e amarezze, storie di vita vissuta tra passato e presente, che affiorano nei racconti delle donne intente a ricamare.
Un meraviglioso affresco corale, tutto al femminile, dove i pochi personaggi maschili sono quasi delle ombre di passaggio, ma che lasciano la propria impronta indelebile nei quadrati della trapunta e nei cuori delle loro donne.
Winona Ryder è deliziosa, con la sua eterna aria da adolescente, anche se qui dovrebbe rappresentare una donna un po’ più matura, e non sfigura affatto nel gruppo di grandi dive che la circondano: su tutte spicca la Bancroft, ma anche Jean Simmons è una piacevole sorpresa da rivedere con nostalgia.
Inutile dire che il lieto fine è dietro l’angolo, ma nonostante il film sia una storia di sentimenti, riesce a non essere melenso né esageratamente scontato.
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dimo87
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domenica 13 maggio 2018
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partenza non malvagia,finale decisamente deludente
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L'idea non è nemmeno male. Il film affronta temi non troppo scontati quali la poligamia, la noia del matrimonio e parte proprio mettendo in risalto tutti questi aspetti.
Poi nel secondo tempo si perde un po', fino a diventare del tutto scontato nel finale, con lei che segue un uccello (non ricordo ora la specie) che lo porta dall'uomo che deve sposare. Ma che veramente?
Molti parlano di pecche nella recitazione che alla fine non trovo nemmeno malvagia, fatta la solita eccezione per Winona Ryder la cui recitazione a me non è mai piaciuta.
Le musiche specie sul finale, sono di una noia mortale. Non odio i film noiosi, ma nel secondo tempo, un po' perché la tirano per le lunghe, un po' a causa delle musiche, succede che il film diventa davvero difficile da digerire e il finale non aiuta di certo.
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L'idea non è nemmeno male. Il film affronta temi non troppo scontati quali la poligamia, la noia del matrimonio e parte proprio mettendo in risalto tutti questi aspetti.
Poi nel secondo tempo si perde un po', fino a diventare del tutto scontato nel finale, con lei che segue un uccello (non ricordo ora la specie) che lo porta dall'uomo che deve sposare. Ma che veramente?
Molti parlano di pecche nella recitazione che alla fine non trovo nemmeno malvagia, fatta la solita eccezione per Winona Ryder la cui recitazione a me non è mai piaciuta.
Le musiche specie sul finale, sono di una noia mortale. Non odio i film noiosi, ma nel secondo tempo, un po' perché la tirano per le lunghe, un po' a causa delle musiche, succede che il film diventa davvero difficile da digerire e il finale non aiuta di certo.
Voto 5/10
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elgatoloco
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mercoledì 21 marzo 2018
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film del ricordo, del rimpianto
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"How to Maje an American Quilt"(1995, di Jocelyn Moorthouse, da un racconto di Whitney Otto)è film delicato, a tratti anche"violento"nell'irruenza dei ricordi(una volta tanto è efficace il titotlo italiano, "Gli anni dei ricordi")dove le vicende umane si intrecciano, tramite una rete di ricordi, appunto. Vicende di donne, prevalentemente, dove la forza del ricordo(dei ricordi, anzi)è tale per cui si ha/avrebbe la possibilità di riscrivere-riposizionare tutto, oltre quanto è previsto e prevedibile... Un film di raro impatto, sempre che non si attenda ad ogni pié sospinto lo sparo, l'irruzione, la minaccia etc., ossia sempre che non si sia fanatici dei film che chiamiamo"d'azione"ma che spesso sono solo di violenza.
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"How to Maje an American Quilt"(1995, di Jocelyn Moorthouse, da un racconto di Whitney Otto)è film delicato, a tratti anche"violento"nell'irruenza dei ricordi(una volta tanto è efficace il titotlo italiano, "Gli anni dei ricordi")dove le vicende umane si intrecciano, tramite una rete di ricordi, appunto. Vicende di donne, prevalentemente, dove la forza del ricordo(dei ricordi, anzi)è tale per cui si ha/avrebbe la possibilità di riscrivere-riposizionare tutto, oltre quanto è previsto e prevedibile... Un film di raro impatto, sempre che non si attenda ad ogni pié sospinto lo sparo, l'irruzione, la minaccia etc., ossia sempre che non si sia fanatici dei film che chiamiamo"d'azione"ma che spesso sono solo di violenza. La recitazione di Winona Ryder, della compianta Annne Bancroft, di Ellen Burstyn, di Tamala Jones, di Kate Mulligan e di Richard Jenkins, nella loro varietà in qualche modo"composta"e"composita"rende pienamente quanto la regia si era proposta di dimostrare, appunto la forza, a tratti inquietante, ma, tramite rimozione e rielaborazione, sempre capace di essere metabolizzata positivamente, di ricordi e tracce mnestiche. Se vogliamo, quand me^me, dietro c'è anche l'ottimismo, una componente essenziale di molta cultura USA. Da gustare e"centellinare", sempre che non si sia aprioristicamente contrari e interessati altrimenti... El Gato
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lara82
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venerdì 12 febbraio 2010
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molto carino
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Film molto carino, che intrattiene. Mi piace soprattutto come vengono ricreate le singole vite delle zie della protagonista, un viaggio veramente ben ricostruito nel passato. Bei trucchi, bei costumi contribuiscono a rendere perfettamente l'atmosfera degli anni 50. Le storie, ciascuna singolare, sono tutte molto godibili. E' un film sicuramente leggero, ma che tiene incollato lo spettatore davanti allo schermo dall'inizio alla fine, proprio perchè scorrevole. Lo consiglio!!
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germinal
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sabato 23 dicembre 2006
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palpiti al cuore in un film al femminile
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Molto sensibile: romantico il finale col vento che disperde la tesi di laurea della giovane protagonista, nonne, zie e amiche piene di delusioni amorose da narrare, tutte ingannate dai maschi (assenti), con divorzi e fughe notturne. Sensibile ma non mellifluo.
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