Un noir drammatico francese in stile neorealista di Clement, con l’ineffabile volto di Gabin nella parte dell’eroe maledetto, ambientato nella Genova post bellica nel chiaroscuro delle macerie di una città distrutta dalla guerra. Tra gli sceneggiatori c’è Zavattini ed il suo tocco si avverte nella caratterizzazione dei personaggi minori, gente del popolino che affolla le vie del quartiere di Malapaga e riempie le trattorie per un piatto di pasta o una minestra e un litro di vino, aspri vicini pettegoli e cattivi e tuttavia pronti se serve a dare una mano come la giovane popolana interpretata da Ave Ninchi, in un affresco corale in cui gli eroi amanti si staccano dal fondale della pletora anonima della povera gente illuminati per un attimo dalla luce dei riflettori di Clement per precipitare subito verso un destino già scritto, nelle tenebre che avvolgono le misere vite dei disperati senza storia.
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Un noir drammatico francese in stile neorealista di Clement, con l’ineffabile volto di Gabin nella parte dell’eroe maledetto, ambientato nella Genova post bellica nel chiaroscuro delle macerie di una città distrutta dalla guerra. Tra gli sceneggiatori c’è Zavattini ed il suo tocco si avverte nella caratterizzazione dei personaggi minori, gente del popolino che affolla le vie del quartiere di Malapaga e riempie le trattorie per un piatto di pasta o una minestra e un litro di vino, aspri vicini pettegoli e cattivi e tuttavia pronti se serve a dare una mano come la giovane popolana interpretata da Ave Ninchi, in un affresco corale in cui gli eroi amanti si staccano dal fondale della pletora anonima della povera gente illuminati per un attimo dalla luce dei riflettori di Clement per precipitare subito verso un destino già scritto, nelle tenebre che avvolgono le misere vite dei disperati senza storia. Svanisce nell’inquadratura finale l’illusione di una felicità sognata nel volto rassegnato di Isa Miranda.
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