tizianoitalia
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domenica 11 gennaio 2015
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grande kong di guillermin
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Beh, passano gli anni, i film si riguardano : la mia opinione è che un film può essere dichiarato bello se lo riesci a riguardare con piacere anche dopo secoli ( vedi Via col Vento ) .
E questo accade col King Kong del 1976 di John Guillermin, è inutile che i "puristi" continuino a riesumare l'ormai inutile film del '33 ( ma chi lo guarda ancora??? ), ma soprattutto il pacchiano film di Peter Jackson del 2005 : l'incazzatissimo gorillone ( i gorilla non hanno quella ghigna antipatica ), viene molestato per tutto il film da ogni genere di animale co-inquilino dell'isola dove vive : all'inizio pensavo a uno scherzo, poi ho iniziato a ridere senza tregua : peccato perchè Jackson poteva e doveva rendere superato il Kong del 76, che invece risulta avere una trama ben più logica e continua degli altri.
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Beh, passano gli anni, i film si riguardano : la mia opinione è che un film può essere dichiarato bello se lo riesci a riguardare con piacere anche dopo secoli ( vedi Via col Vento ) .
E questo accade col King Kong del 1976 di John Guillermin, è inutile che i "puristi" continuino a riesumare l'ormai inutile film del '33 ( ma chi lo guarda ancora??? ), ma soprattutto il pacchiano film di Peter Jackson del 2005 : l'incazzatissimo gorillone ( i gorilla non hanno quella ghigna antipatica ), viene molestato per tutto il film da ogni genere di animale co-inquilino dell'isola dove vive : all'inizio pensavo a uno scherzo, poi ho iniziato a ridere senza tregua : peccato perchè Jackson poteva e doveva rendere superato il Kong del 76, che invece risulta avere una trama ben più logica e continua degli altri.
Notevoli le scene a New York, la ricostruzione degli indigeni ( non gli zombie assurdi di jackson!!) il trasporto nella super petroliera ( speravo che jakson desse una risposta al trasporto che invece non ha dato ) : peccato solo che non sia ancora uscito in Blu Ray.
Concordo infine con tutto quello scritto nelle altre recesioni qui sopra
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opidum
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domenica 16 giugno 2013
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film sottovalutato
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mille volte meglio di quello di peter jackson che mette troppa carne( vedi mostri) al fuoco ed è davvero troppo lungo.
questo king kong è un bel film con una seneggiatura di ferro e scorre liscio fino alla fine.
i due attori protagonisti in seguito hanno vinto il premio oscar.
a proposito di oscar: il king kong del 1976 ha vinto l'oscar l'oscar per gli effetti special; super adeguato anche in tal senso.
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fabian t.
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venerdì 7 gennaio 2011
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il mito della bella e della bestia
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Accettando a priori che i personaggi negli anni Settanta (periodo in cui si svolge la storia) non conoscessero né il "King Kong" girato nel 1933 né il relativo libro di Wallace, il film di Guillermin, ottimamente prodotto da Dino De Laurentiis, rimane per molti versi la migliore trasposizione cinematografica a colori del famosissimo soggetto della bella e della bestia, con l'iimancabile monito contro il cinismo e l'ottusità. La storia si snoda in modo magistrale regalando continui colpi di scena nonché un utilizzo eccezionale di effetti speciali che, a differenza del "King Kong" digitale di Peter Jackson, grazie soprattutto a Carlo Rambaldi e Glen Robinson, risultano davvero efficaci e spaventosi nonostante la loro obsolescenza.
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Accettando a priori che i personaggi negli anni Settanta (periodo in cui si svolge la storia) non conoscessero né il "King Kong" girato nel 1933 né il relativo libro di Wallace, il film di Guillermin, ottimamente prodotto da Dino De Laurentiis, rimane per molti versi la migliore trasposizione cinematografica a colori del famosissimo soggetto della bella e della bestia, con l'iimancabile monito contro il cinismo e l'ottusità. La storia si snoda in modo magistrale regalando continui colpi di scena nonché un utilizzo eccezionale di effetti speciali che, a differenza del "King Kong" digitale di Peter Jackson, grazie soprattutto a Carlo Rambaldi e Glen Robinson, risultano davvero efficaci e spaventosi nonostante la loro obsolescenza. Bravissimo come sempre Jeff Bridges che si conferma da subito uno dei migliori attori viventi. Nella parte anche i comprimari, sebbene la giovane e bella Jessica Lange pecchi di una recitazione - da gatta morta - un po' troppo sopra le righe. Molto curati anche gli scenari e le musiche. In definitiva, grazie a una regia attenta e scattante, il film si fa perdonare anche qualche piccola falla nella sceneggiatura, attestandosi tra i più amati kolossal della storia del cinema.
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renato corriero
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lunedì 5 gennaio 2009
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il miglior "king kong"
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Innanzitutto piantatela con certi errori! In bianco e nero era il King Kong del 1933 (a quell'epoca niente di che stupirsi!) ma che Dino De Laurentiis trasferitotosi a Hollywood abbia prodotto in bianco e nero un film spettacolare come il remake di King Kong è veramente un eresia!
E questo dicasi anche per altri stupendi films che avevano colori e schermi giganti veramente magici e che Voi segnalate nvece in bianco e nero! Vedi "La battaglia di Alamo" di John Wayne e "Per qualche dollaro in più" di Sergio Leone!
Per la recensione non mi dilungo molto e dico che concordo pienamente con le recensioni di Paolo Ciarpaglini e di Mitopa: questo King Kong è il migliore dei tre! Le espresioni del viso dello scimmione meccanico creato da Carlo Rambaldi sono veramente favolose! Poi la chiara denun
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Innanzitutto piantatela con certi errori! In bianco e nero era il King Kong del 1933 (a quell'epoca niente di che stupirsi!) ma che Dino De Laurentiis trasferitotosi a Hollywood abbia prodotto in bianco e nero un film spettacolare come il remake di King Kong è veramente un eresia!
E questo dicasi anche per altri stupendi films che avevano colori e schermi giganti veramente magici e che Voi segnalate nvece in bianco e nero! Vedi "La battaglia di Alamo" di John Wayne e "Per qualche dollaro in più" di Sergio Leone!
Per la recensione non mi dilungo molto e dico che concordo pienamente con le recensioni di Paolo Ciarpaglini e di Mitopa: questo King Kong è il migliore dei tre! Le espresioni del viso dello scimmione meccanico creato da Carlo Rambaldi sono veramente favolose! Poi la chiara denuncia che per moltissimi uomini ciò che più conta è il "dio denaro" più che ogni altra cosa! Inoltre la protagonista che nel momento di scegliere tra l'amore ed il successo e la notorietà sceglie questi ultimi e quando ci ripensa Jack ha gia capito che per lei stare, seppur in lacrime, davanti ad una marea di giornalisti e riflettori è più importante dell'amore!
Purtroppo per molti esseri umani è così! Commovente invece King Kong che si lascia uccidere per salvare Swan di cui si sentiva innamorato! Quando l'ho visto per prima volta al cinema alcune ragazze sono uscite dalla sala con le lacrime agli occhi! Segno che Guillermin, De Laurentiis e Rambaldi avevano centrato giusto!
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luigi the kc
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martedì 9 dicembre 2008
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capolavoro
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ANCHE PER ME è IL MIGLIORE DEI TRE KING KONG-è UNO DEI 10 MIGLIORI FILM CHE HO VISTO IN TUTTA LA MIA VITA.
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paolo ciarpaglini
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domenica 18 maggio 2008
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ancora un centro per dino de laurentis.
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Incredibile notare, come nessuno si sia degnato di recensire un film di tale bellezza. L'unico dei tre, che riesce a trascinare emotivamente, profondamente lo spettatore. Il primo del '33, appartiene ormai alla preistoria dl cinema, e non credo sia degno di note particolari. L'ultimo del 2005, è un remake bellissimo nella riproposizione della New York anni '30. Godibile, ma digitalizzato oltremodo. Quando Kong cade nel crepaccio, in lotta con i due tirannosauri, rischia di scadere nel ridicolo. Per il semplice fatto che la protagonista (la bravissima e stupenda Naomi Watts), ne esce indenne... sebbene strapazzata ben'oltre qualsivoglia umana sopportazione. L'unica spiegazone è che il suo scheletro sia di adamantio, come quello di 'Wolwerine' per intenderci.
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Incredibile notare, come nessuno si sia degnato di recensire un film di tale bellezza. L'unico dei tre, che riesce a trascinare emotivamente, profondamente lo spettatore. Il primo del '33, appartiene ormai alla preistoria dl cinema, e non credo sia degno di note particolari. L'ultimo del 2005, è un remake bellissimo nella riproposizione della New York anni '30. Godibile, ma digitalizzato oltremodo. Quando Kong cade nel crepaccio, in lotta con i due tirannosauri, rischia di scadere nel ridicolo. Per il semplice fatto che la protagonista (la bravissima e stupenda Naomi Watts), ne esce indenne... sebbene strapazzata ben'oltre qualsivoglia umana sopportazione. L'unica spiegazone è che il suo scheletro sia di adamantio, come quello di 'Wolwerine' per intenderci. Comunque è cinema, e lo spettacolo è grandioso. La versione di Jhon Guillermin del '76 però, accompagnata dalle stupende, impareggiabili musiche di Jhon Barry, resta a mio avviso la migliore. Se pur con limiti insormontabili per quegli anni. Carlo Rambaldi premiato con l'oscar, non poteva fare di più. Ciò che in questa edizione fa la differenza, sono tre fattori: il primo, le già citate musiche. Il secondo, la maestria di Rambaldi che da vita ad un volto, che non si dimentica. Il terzo, la straordianria interpretazione di Jessica Lange, quì al suo debutto cinematografico. Avrebbe meritato l'oscar. L'abbandono di Kong nella stiva della fetida petroliera, sulle musiche di Barry sono un quadro di rara bellezza, ed intensità emotiva. Lo stesso dicasi per la fine. La 'bestia', lotta per difendere quella piccola creatura che ama, e non cede, anche se lo scontro è impari, impossibile. Le maledette mitragliatrici senza pietà crivellano il suo corpo, mentre Jack (Jeff Bridges), dai vetri dell'altra Twin Towers urla: "maiali!!!". Kong è battuto e si accascia sul bordo dell'edificio, con un tonfo sordo. Dwoon piange come una bimba. Lo aveva scongiurato di tenerla con se, "non avrebbero potuto sparare". Un lieve fruscio e la bestia precipita. A terra, gli ultimi istanti per dare un'ultimo struggente, straziante sguardo, alla donna che ha difeso senza nessuna speranza. Il cuore rallenta, finchè cessa di battere. Kong è morto, Dwoon è adesso una diva e Jack sembra capirlo. Film che lascia l'amaro in bocca come pochi, per chì ama i sentimenti e la Natura. Un monumento all'imbecillità umana, da vedere assolutamente.
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[+] il migliore è sicuramente quello del 1976
(di mitopa)
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