paolp78
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lunedì 5 ottobre 2020
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poco avvincente
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Film kolossal avente ad oggetto la guerra combattuta in Sudan alla fin del XIX secolo tra l’Impero Britannico e i ribelli guidati dal Mahdi (conflitto che ha ispirato varie opere letterarie e cinematografiche, tra cui si ricorda particolarmente il romanzo “Le quattro piume” da cui sono stati tratti a loro volta numerosi film).
Pur restando fedele alla ricostruzione storica degli accadimenti principali, i personaggi sono notevolmente romanzati, in particolar modo quello del condottiero britannico Gordon Pascià, di cui si enfatizza molto il coraggio e l'ostinazione nel non voler abbandonare Khartoum, anche quando ormai la disfatta appare inevitabile.
Le scene che rappresentano le battaglie possono contare su importanti mezzi e risultano pertanto molto imponenti, tuttavia, con l'eccezione dell'assalto finale a Khartoum, non colpiscono particolarmente, in quanto girate in modo poco incisivo: si ha la netta sensazione che coi mezzi a disposizione si potesse fare molto meglio.
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Film kolossal avente ad oggetto la guerra combattuta in Sudan alla fin del XIX secolo tra l’Impero Britannico e i ribelli guidati dal Mahdi (conflitto che ha ispirato varie opere letterarie e cinematografiche, tra cui si ricorda particolarmente il romanzo “Le quattro piume” da cui sono stati tratti a loro volta numerosi film).
Pur restando fedele alla ricostruzione storica degli accadimenti principali, i personaggi sono notevolmente romanzati, in particolar modo quello del condottiero britannico Gordon Pascià, di cui si enfatizza molto il coraggio e l'ostinazione nel non voler abbandonare Khartoum, anche quando ormai la disfatta appare inevitabile.
Le scene che rappresentano le battaglie possono contare su importanti mezzi e risultano pertanto molto imponenti, tuttavia, con l'eccezione dell'assalto finale a Khartoum, non colpiscono particolarmente, in quanto girate in modo poco incisivo: si ha la netta sensazione che coi mezzi a disposizione si potesse fare molto meglio.
Il principale problema della pellicola è che non riesce a coinvolgere: il ritmo della narrazione è troppo compassato, i personaggi non catturano le simpatie dello spettatore che resta indifferente alle loro sorti, la pellicola prosegue stancamente fino al termine senza appassionare.
Benché la storia sia presentata come incentrata su due protagonisti, deve dirsi che in realtà quello del Mahdi è molto sacrificato rispetto a Gordon Pascià, tanto che appare sullo schermo per meno della metà del tempo.
Nonostante lo scarso minutaggio, Laurence Olivier, che grazie ad un vistoso trucco interpreta il Mahdi, è l'attrazione principale: il grande attore britannico ruba la scena grazie alla sua straordinaria espressività che si impone nonostante il fondotinta marrone lo renda quasi irriconoscibile; fantastici gli sguardi e l'impostazione del timbro vocale di Olivier, che in questo modo riesce a conferire carattere al personaggio. Molto meno riuscita invece la prova di Charlton Heston che non convince nei panni del generale e condottiero britannico.
Apprezzabile l'uso della voce fuori campo, che introduce ottimamente la storia nella parte iniziale della pellicola.
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gustibus
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venerdì 24 marzo 2017
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heston vs olivier
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Dando quattro stelle faro'storcere il naso..khartoum rimane un icona dei vecchi film (1966)..Gordon pasha'contro il mahdi...E una battaglia di recitazione tra due grandi attori..forse Olivier un po' sopra le righe..molto teatrale!Heston piu'naturale..ma alla fine un film godibilissimo..che non stanca mai..se avete letto le mie recensioni..sapete?saro'alla 15a visione partendo dai 13anni...quando non sapete che fare visionate Khartoum..impossibile annoiarsi!
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luigi chierico
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martedì 30 giugno 2015
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una pagina di storia
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Un bel film di soli uomini, ma non per solo uomini. I due protagonisti 50 anni fa erano tra i più ammirati per le loro tantissime memorabili prestazioni, ancora oggi chiunque ne apprezza le grandi doti, senza essere Ben Hur o Amleto. Charlton Heston e Laurence Oliver si affrontano e si stimano sul set come nella storia nelle vesti di Charles George Gordon e Muhammad Ahmad, il generale inglese il primo, noto come il Gordon Pascià , l’altro Mahidi,l’inviato di Maometto.
Una storia vera, una macchia sul Regno Unito il cui enorme impero (sino a 70 territori del Crommonwealth ) dovette cedere pro forma il Sudan nel 1885 al Mahidi, sacrificando inutilmente il suo eroe Gordon Pascià. Un delitto politico si potrebbe dire, un pericolo per l’autorità costituita.
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Un bel film di soli uomini, ma non per solo uomini. I due protagonisti 50 anni fa erano tra i più ammirati per le loro tantissime memorabili prestazioni, ancora oggi chiunque ne apprezza le grandi doti, senza essere Ben Hur o Amleto. Charlton Heston e Laurence Oliver si affrontano e si stimano sul set come nella storia nelle vesti di Charles George Gordon e Muhammad Ahmad, il generale inglese il primo, noto come il Gordon Pascià , l’altro Mahidi,l’inviato di Maometto.
Una storia vera, una macchia sul Regno Unito il cui enorme impero (sino a 70 territori del Crommonwealth ) dovette cedere pro forma il Sudan nel 1885 al Mahidi, sacrificando inutilmente il suo eroe Gordon Pascià. Un delitto politico si potrebbe dire, un pericolo per l’autorità costituita.
Uno spettacolare film lungo il Nilo, dall’Egitto a Khartoum in Sudan, tra infiniti spazi vuoti occupati dalla sabbia ardente del deserto. Battaglie epiche con migliaia e migliaia di comparse, forse erano veramente 10.000 soltanto i primi a soccombere, oltre ai seguaci del Mahidi, ed ancora altre migliaia nei successivi scontri, cavalli e cavalieri,cammelli e fanti guidati da due strateghi. Un dialogo tra i due da ascoltare e ricordare, una diplomazia nella sfida reciproca ammantata dal rispetto reciproco.
Il sonoro è perfetto, nel 1966 era parte essenziale,vitale per il successo di un film. Oggi i protagonisti non dialogano per lo spettatore, ma soltanto tra loro e ciascuno nel proprio lessico o dialetto. Il fanatismo islamico trascende il reale, l’inviato di Maometto, l’atteso deve andare a pregare anche nella mecca di Bagdad e di Costantinopoli.
Per la cronaca va ricordato che Maometto(570 d. C-632 d.C.) fu un uomo d’azione (13 mogli!), tutt’altro che mistico o contemplativo. E’stato fondatore e profeta dell'Islam, considerato dai musulmani l'ultimo di una lunga catena profetica, di cui egli avrebbe occupato una posizione di assoluto rilievo, "messaggero" di Dio. Forse il nome di ISLAM prende dall’anagramma di SALMI della Bibbia. I fatti riportati in questo ottimo film risalgono, come ho detto, al 1885, dopo 100 anni Maometto ha forse inviato Osama Bin Laden ed ancora oggi si cerca un Gordon Pascià perché cerchi di indurre alla ragione chi della religione fa motivo di vendetta, strage, delitto ed esecuzione. Pur apprezzando la ballerina, unica fugace presenza femminile, ritengo che in questo ottimo film la danza del ventre sia un pugno nell’occhio. Se il regista,a cui va il merito del film, l’ha voluta, avrà avuto i suoi buoni motivi, non staremo ad indagare e a trovare il pelo..nell’uovo!. chibar22@libero.it
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renato c.
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sabato 5 maggio 2012
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un bel film storico!
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Un'altro bel kolossal interpretato dall'attore dei kolossals per eccellenza Charlton Heston. Basato su fatti storici ha dell'ottima fotografia, grandi interpreti fra cui spiccano Heston e Olivier e belle anche le battaglie!
Tuttavia concordo con la recensione del Morandini quando dice che è troppo chiaccherato! Certo che non si possono avere tutti dei "Lawrence d'Arabia"! Comunque coinvolgente e piacevole a vedersi.
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hely
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domenica 24 luglio 2005
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un olivier da sogno
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così attuale! E un Olivier nel ruolo di una specie Osama bin Laden, dagli occhi infuocati dal vuoto fanatismo, in un'interpetazione da brivido. Grande. Anche Heston non scherza. Per il resto, belle scene, ideale svago per gli amanti del genere storico-esotico.
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