giomo891
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mercoledì 7 settembre 2022
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una fredda/calda reunion. giomo891
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Una Fredda/Calda Reunion di Giomo891
Sky all'alba di oggi trasmette questo vecchio, ma sempre attuale, film di Kasdan-1983-che inizia con un funerale.
Ma niente paura, è solo l' occasione per fare rincontrare amici del college per ricordare i sogni della giovinezza e confrontarli con il presente, ristabilire rapporti e crearne di nuovi: Karen, delusa dal proprio matrimonio con Richard, ravviva una vecchia e latente fiamma con Sam, attore fresco di divorzio; Michael, logorroico giornalista scandalistico, tenta senza successo d'offrirsi a tutte le donne disponibili; la giovane Chloe, ragazza di Alex, forse troverà un nuovo amore in Nick, psicologo introverso e segnato dall'esperienza in Vietnam e dalla droga; l'avvocatessa rampante Meg, che desidera un figlio ma non ha un compagno, forse l'avrà da Harold, con la complicità di Sarah, che si sente ancora in colpa per avere tradito il marito cinque anni prima con Alex.
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Una Fredda/Calda Reunion di Giomo891
Sky all'alba di oggi trasmette questo vecchio, ma sempre attuale, film di Kasdan-1983-che inizia con un funerale.
Ma niente paura, è solo l' occasione per fare rincontrare amici del college per ricordare i sogni della giovinezza e confrontarli con il presente, ristabilire rapporti e crearne di nuovi: Karen, delusa dal proprio matrimonio con Richard, ravviva una vecchia e latente fiamma con Sam, attore fresco di divorzio; Michael, logorroico giornalista scandalistico, tenta senza successo d'offrirsi a tutte le donne disponibili; la giovane Chloe, ragazza di Alex, forse troverà un nuovo amore in Nick, psicologo introverso e segnato dall'esperienza in Vietnam e dalla droga; l'avvocatessa rampante Meg, che desidera un figlio ma non ha un compagno, forse l'avrà da Harold, con la complicità di Sarah, che si sente ancora in colpa per avere tradito il marito cinque anni prima con Alex.
Un film ironico e giovanile, ma anche nostalgico del 68 americano e dei sogni di quell'epoca.
Le musiche dei Rolling Stones, dei Procol Harum ecc., fanno da sottofondo a quest'opera dove prevale, come ho detto, la nostalgia e l'inizio della vita inquadrata in una società, che appiattisce ogni slancio ideale; nelle prime sequenze ottima scelta anche della fotografia di un paesino, nelle prime sequenze, senza persone, immerso nella nebbia, dove due dei protagonisti parlano di un futuro, "forse anch'esso avvolto dalla nebbia". I dialoghi possono sembrare noiosi, ma, alla lunga, fanno capire realtà non così chiare e accattivanti; poi il film prende una piega meno triste ed ironica ed anche la musiche scelte appaiono più vivaci (Gimme some loving, ecc.), fino ad arrivare ad una seduta comune di tutti i protagonisti, che, cercando le motivazioni che hanno indotto Alex al suicidio, finiscono per sbranarsi a vicenda. Ma poi si realizzano, finalmente alcune relazioni amorose, un pò per tutti, commentate dalla musica di Aretha Franklin, ecc. (si chiude il film con un "retorico" finale, un messaggio d'amore, come panacea di tutti i mali ?! Anche la colonna sonora pop cede il posto ad un Gospel di tipo natalizio, Joy to the World di Hoyt Axton, che forse vuole stemperare ogni tristezza ed incertezza della vita, e riscoprire il senso positivo della vita.
Il film può non piacere, specialmente ai troppo giovani, che l'epoca dal 68 agli anni 80, non l'hanno vissuta.Ma c'è un tema comune a tutte le generazioni: qui si parla di quel periodo della vita in cui inizi a renderti conto di avere dei limiti, che non realizzerai mai certi sogni.
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great steven
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venerdì 30 gennaio 2015
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reunion difficile e dolorosa di sette ex studenti.
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IL GRANDE FREDDO (USA, 1983) diretto da LAWRENCE KASDAN. Interpretato da KEVIN KLINE, GLENN CLOSE, WILLIAM HURT, JEFF GOLDBLUM, TOM BERENGER, JOBETH WILLIAMS, MARY KAY PLACE, MEG TILLY
Sette ex studenti contestatori, che vissero con ferocia appassionata gli anni della rivoluzione giovanile in pieno Sessantotto, si riuniscono in occasione dei funerali di un loro amico, suicida senza motivo apparente. Dopo aver condiviso sogni e aspirazioni, gli amici si sono perduti di vista per quindici anni e si ritrovano negli anni ottanta, molto cambiati nelle ambizioni e nelle aspettative. L’incontro rappresenta l’occasione ideale per ricordare i sogni della gioventù e confrontarli con il presente, ristabilire i rapporti e crearne di nuovi.
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IL GRANDE FREDDO (USA, 1983) diretto da LAWRENCE KASDAN. Interpretato da KEVIN KLINE, GLENN CLOSE, WILLIAM HURT, JEFF GOLDBLUM, TOM BERENGER, JOBETH WILLIAMS, MARY KAY PLACE, MEG TILLY
Sette ex studenti contestatori, che vissero con ferocia appassionata gli anni della rivoluzione giovanile in pieno Sessantotto, si riuniscono in occasione dei funerali di un loro amico, suicida senza motivo apparente. Dopo aver condiviso sogni e aspirazioni, gli amici si sono perduti di vista per quindici anni e si ritrovano negli anni ottanta, molto cambiati nelle ambizioni e nelle aspettative. L’incontro rappresenta l’occasione ideale per ricordare i sogni della gioventù e confrontarli con il presente, ristabilire i rapporti e crearne di nuovi. Karen, delusa dal proprio matrimonio, ravviva una vecchia e latente fiamma con Sam, attore televisivo fresco di divorzio divenuto famoso per aver interpretato un atletico agente di polizia. Il logorroico giornalista di scandali Michael cerca con ossessione di offrirsi a tutte le donne possibili, ma senza successo. La giovane Chloe, fidanzata dello studente morto suicida, forse troverà un nuovo amore in Nick, psicologo introverso profondamente segnato dall’esperienza militare in Vietnam e dalla droga. L’avvocatessa rampante Meg, che desidera un figlio pur senza avere un compagno, probabilmente lo avrà da Harold (che ospita tutti gli amici nella sua villa campestre), con la complicità della di lui moglie Sarah, che si sente in colpa per aver tradito il marito cinque anni prima con lo studente che s’è tolto la vita. Autentico trampolino di lancio per attori del calibro di Kline, Close, Hurt e Goldblum,
è uno spaccato della generazione che visse l’illusione di un cambiamento del mondo in positivo e su una protesta ormai trascorsa che lascia nelle menti e nelle anime un drammatico senso di vuoto che nulla riesce a colmare, nemmeno a distanza di numerosi anni. Il settetto protagonista risulta ben affiatato, tutti gli attori hanno la faccia giusta per il rispettivo ruolo e la recitazione corale appare efficace specialmente nelle sequenze di gruppo, in cui ognuno esprime il proprio pensiero sui tempi andati, sui desideri mai appagati e le rosee previsioni puntualmente disattese. Kasdan, che si è fatto affiancare nella stesura del copione da Barbara Benedek, conosce a fondo l’argomento di cui parla, e trae una sceneggiatura originale (candidata all’Oscar) densa di significati amari, graffi sardonici, riflessioni ponderate e destini beffardi, che sta in piedi sia grazie all’apporto collettivo degli attori sia per merito dei contributi tecnici fortemente qualitativi (fotografia: John Bailey) che tingono di fosco la pellicola e contribuiscono ad accentuare il suo carattere intimista, indagatorio, introspettivo e terribilmente pessimistico. La negatività di fondo è però parzialmente riscattata dall’amicizia fra i personaggi che, nonostante alcuni pericolosi scossoni e l’inesorabilità tentatrice e distruttiva del tempo che passa, rimane salda e non subisce cambiamenti disfattistici. Una delle commedie drammatiche statunitensi degli anni 1980 che, più delle altre, ha saputo scavare a fondo nelle caratteristiche costitutive di una generazione estremamente delusa e sconfitta e che è riuscita a rimuovere, per calcare maggiormente sulla tensione narrativa e dipingere come si deve la teatralità, tutti gli eventuali sentimentalismi e le smancerie sdolcinate per consegnare al pubblico una confezione che aiuta a riflettere sul passato, dissipa i dubbi sui propositi onirici di ogni essere umano e ribadisce il dolore come fulcro ineliminabile dell’esistenza umana o, per citare Milan Kundera, dell’insostenibile leggerezza dell’essere. Presenza virtuale di Kevin Costner come l’amico scomparso. Presenziava in alcuni flashback durante la scena della veglia funebre, poi tagliati dal regista in sede di montaggio. Colonna sonora alquanto variegata e suggestiva che comprende brani di Marvin Gaye, Aretha Franklin e dei Rolling Stones.
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filippo catani
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domenica 11 agosto 2013
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gli alti e i bassi dell'amicizia
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Un gruppo di amici dell'università del Michigan degli anni '60 si riotrova a circa vent'anni di distanza per un triste avvenimento: il suicidio di un membro della comitiva. Al termine del funerale gli amici decidono di trattenersi nella villa di una di loro e questa sarà l'occasione per stilare bilanci sulle proprie vite.
Un film ormai giustamente annoverato tra i cult della storia del cinema che riflette ora con malinconia, poi con ironia e poi con qualche cattiveria sul tema dell'amicizia. Perchè questo è un rapporto importantissimo che lega due o più persone e che può resistere anche al passare del tempo o alla lontananza.
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Un gruppo di amici dell'università del Michigan degli anni '60 si riotrova a circa vent'anni di distanza per un triste avvenimento: il suicidio di un membro della comitiva. Al termine del funerale gli amici decidono di trattenersi nella villa di una di loro e questa sarà l'occasione per stilare bilanci sulle proprie vite.
Un film ormai giustamente annoverato tra i cult della storia del cinema che riflette ora con malinconia, poi con ironia e poi con qualche cattiveria sul tema dell'amicizia. Perchè questo è un rapporto importantissimo che lega due o più persone e che può resistere anche al passare del tempo o alla lontananza. Certo il gruppo di protagonisti, come accade nella vita, ha avuto forti scossoni: c'è chi è diventato ricco, chi un attore, chi un giornalista di gossip e chi continua a vivere una vita alla giornata. Il problema principale sarà quello di risolvere alcune tensioni che hanno finito per allontanare ancora di più i membri del gruppo e soprattutto cercare di dare un senso al suicidio di un membro del gruppo (cosa che ovviamente è impossibile). Più che altro il problema principale è quello di fare i conti con il passare del tempo e con l'abbandono delle idee rivoluzionarie che avevano caratterizzato la vita dell'università e che ora sono stati sostituiti dalle preoccupazioni per il lavoro, la famiglia o la casa. Resta il fatto più importante di tutti e cioè che alla fine del weekend è nuovamente riemerso quel filo rosso che lega tutti i componenti della banda a testimoniare che la vera amicizia riesce a superare ogni avversità. Insomma un film intenso specialmente per chi fa dell'amicizia una bandiera e impreziosito da un'ottima colonna sonora e da uno straordinario cast che comprende nomi del calibro della Close e poi di Hurt, Berenger e Kline solo per citarne alcuni (ci sarebbe anche Kostner nel ruolo dell'amico scomparso ma le sue scene furono tutte tagliate).
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shiningeyes
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lunedì 25 marzo 2013
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ottimo cast diretto magnificamente
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Anche se non è il primo, “Il grande freddo” è il film di maggior ispirazione dei film incentrati sulle rimpatriate dei compagni di scuola/college et similia, che ne ricalcano personaggi e trama.
D'altronde il nostro cineasta Carlo Verdone lo omaggia esplicitamente nel suo “Compagni di scuola”, oltre a tutti i film del genere.
“Il grande freddo” è una commedia agrodolce che racconta i sogni irrealizzati della generazione sessantottina americana, rappresentata da un gruppo di ex compagni di college, ognuno dei quali soffre di problemi personali.
Infatti la riunione organizzata per assistere ai funerali del loro amico suicida Alex, è un pretesto per confidarsi a vicenda, raccontarsi le proprie delusioni e per cercare un aiuto tra di loro.
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Anche se non è il primo, “Il grande freddo” è il film di maggior ispirazione dei film incentrati sulle rimpatriate dei compagni di scuola/college et similia, che ne ricalcano personaggi e trama.
D'altronde il nostro cineasta Carlo Verdone lo omaggia esplicitamente nel suo “Compagni di scuola”, oltre a tutti i film del genere.
“Il grande freddo” è una commedia agrodolce che racconta i sogni irrealizzati della generazione sessantottina americana, rappresentata da un gruppo di ex compagni di college, ognuno dei quali soffre di problemi personali.
Infatti la riunione organizzata per assistere ai funerali del loro amico suicida Alex, è un pretesto per confidarsi a vicenda, raccontarsi le proprie delusioni e per cercare un aiuto tra di loro.
L'abilità di regia di Kasdan si vede nella veridicità delle scene, e nel fatto che non ci siano innesti cinematografici poco credibili, facendo si, che, le vite dei protagonisti possano risultare familiari a chi come loro, ha perso occasioni e non ha realizzato i propri sogni.
In più, il film vanta un cast molto buono, tra cui figurano un bravissimo Tom Berenger, che interpreta un attore celebre stufo della sua vita da star; un cinico e viscido, ma divertente Jeff Goldblum, che fa un giornalista sessuomane che ci proverà con tutte le donne del gruppo; William Hurt che è il più bravo di tutti nel recitare un conduttore radio depresso e drogato; senza dimenticarci un grande Kevin Kline, che sembra essere il personaggio più tranquillo e rilassato di tutti. Tra le donne a mettersi in evidenza ci pensano Glenn Close, donna di Harold (il proprietario della villa in cui stanno) morsa dai rimorsi per averlo tradito con l'amico Alex e, Meg Tilly, in cui fa la giovane moglie del compianto Alex.
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jayan
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lunedì 12 marzo 2012
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fatto bene ma noioso
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Non c'è niente da dire: il film è fatto benissimo, interpretato molto bene - dopotutto sono presenti tanti attori che poi diverranno grandi divi del cinema americano. Il film è proprio questo: uno spaccato della vita americana, del culto degli attori (qui ce n'è uno ma basta), che quasi sempre sono gonfiati dagli effetti nelle loro prestazioni fisiche. Un amico muore suicida. Si ritrovano tutti al suo funerale e poi nella casa di lui, dove per ultima aveva vissuto la sua amante, che aveva preso il posto della compagna di maggiore durata che si era sposata con un altro (almeno così mi sembra di aver capito). Rimangono nella grande casa alcuni degli amici ed ex-parenti.
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Non c'è niente da dire: il film è fatto benissimo, interpretato molto bene - dopotutto sono presenti tanti attori che poi diverranno grandi divi del cinema americano. Il film è proprio questo: uno spaccato della vita americana, del culto degli attori (qui ce n'è uno ma basta), che quasi sempre sono gonfiati dagli effetti nelle loro prestazioni fisiche. Un amico muore suicida. Si ritrovano tutti al suo funerale e poi nella casa di lui, dove per ultima aveva vissuto la sua amante, che aveva preso il posto della compagna di maggiore durata che si era sposata con un altro (almeno così mi sembra di aver capito). Rimangono nella grande casa alcuni degli amici ed ex-parenti. In quei giorni rimpiangono l'amico, si chiedono perché si sia ucciso, anche se non riusciranno a capire le sue ragioni, e rinfocolano l'amicizia che era stata perduta. Alcuni si scoprono e si mettono insieme, il marito della ex del suicida fa l'amore con la sua migliore amica per farle avere un figlio, e certamente non lo fa a malincuore! Si vedono situazioni e modi di pensare tipici degli americani, e anche battute sul morto suicida che risultano un po' ciniche. Il problema principale di questo film è che pervade ovunque un senso di vuoto, di vacuità. Si cerca il significato della morte ma non lo si trova. E allora ci si accontenta delle piccole cose che la vita ci offre, cose che non ci daranno mai una piena soddisfazione. Forse per questa ragione si è ucciso. Forse questo è il valore del film. Un valore nel non valore...
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[+] fatto bene e appassiinante
(di papaya)
[ - ] fatto bene e appassiinante
[+] più che l''amicizia prevale l''amore. giomo891
(di giomo891)
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antonykal
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sabato 30 ottobre 2010
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il grande "caldo" dell'amicizia
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I personaggi sono inizialmente colpiti dal "freddo" e dal vuoto che viene lasciato da una perdita di un amico molto caro.
Decidono poi di passare del tempo assieme per ricordare ciò che erano nel passato ed ognuno reagisce a suo modo, chi si chiede come è stato possibile non accorgersi del malessere di vivere dell'amico perso, chi pensa che la vita sia così, ingiusta e si debba andare avanti e chi pensa solamente a ciò che è stato. Tuttavia tutte queste sensazioni e pensieri vanno a ricreare quel contesto di grande amicizia e complicità che solo con i veri amici puoi ottenere.Questo è il vero messaggio del film e cioè quello di renderci chiaro quanto sia importante avere un contorno di persone sulle quali contare, sia quando si sta male, sia per sentirsi a proprio agio e protetto dal mondo esterno, sia quando si hanno problemi molto intimi difficili da affrontare come quello di volere un figlio di Meg.
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I personaggi sono inizialmente colpiti dal "freddo" e dal vuoto che viene lasciato da una perdita di un amico molto caro.
Decidono poi di passare del tempo assieme per ricordare ciò che erano nel passato ed ognuno reagisce a suo modo, chi si chiede come è stato possibile non accorgersi del malessere di vivere dell'amico perso, chi pensa che la vita sia così, ingiusta e si debba andare avanti e chi pensa solamente a ciò che è stato. Tuttavia tutte queste sensazioni e pensieri vanno a ricreare quel contesto di grande amicizia e complicità che solo con i veri amici puoi ottenere.Questo è il vero messaggio del film e cioè quello di renderci chiaro quanto sia importante avere un contorno di persone sulle quali contare, sia quando si sta male, sia per sentirsi a proprio agio e protetto dal mondo esterno, sia quando si hanno problemi molto intimi difficili da affrontare come quello di volere un figlio di Meg. E questo è avvenuto e avverrà sempre come dimostra il film, anche nonostante le differenze che si sono venute a formare, ad esempio a livello lavorativo dove ci possono esser forti contrasti, passando dall'attore di successo al giornalista logorroico, dall'uomo d'affari al reduce del vietnam alle prese con farmaci e stupefacenti per dimenticare. Litigi che avvengono anche sulle diversità nel piano sentimentale, da chi ha avuto dei figli a chi vorrebbe averne o da chi è scontento del proprio matrimonio a chi cerca nonostante il passare degli anni di volersi accaparrare qualsiasi donna disponibile. Critiche e disaccordi che si formano durante tutto il film fino al finale dove tutti si ritrovano in cucina e si accorgono di quanto sono stati bene assieme nel week end tanto da non voler quasi più partire e rimanere tutti lì, ancorati alla loro solida amicizia, una delle poche cose buone che li fa star bene e dimenticare ciò che è il mondo di fuori, come ripete sempre Nick.
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francesco
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lunedì 11 febbraio 2008
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immorale
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è immorale recensire il grande freddo solo per vederlo da soli nel proprio divano a casa.
e meglio secondo me che si faccia vedere a tutti gli italiani per poi condividerlo con qualcuno che gli è piaciuto.
non solo di chi di questo film ne fa una filusofia,ma anche di chi ne farà una buona visione dopo averlo già visto in tv.
[+] continuate a censurarmi senza motivo !!!
(di marvelman)
[ - ] continuate a censurarmi senza motivo !!!
[+] dovremmo rinunciare?
(di francesco 2)
[ - ] dovremmo rinunciare?
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salvatore
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martedì 4 settembre 2007
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freddo fino all'anima
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Gran bel film!Girato bene,recitato al meglio.Peccato però che il grande freddo del titolo arrivi fin dentro l'anima.
In un ambiente asettico agiscono personaggi chiusi ciascuno nella propria
solitudine.Inutile cercare di mostrare
grandi sentimenti di amicizia,c'è solo
cinismo e solitudine.tutti si sforzano a
voler soffrire per la morte del caro amico
morto suicida,in realtà ugnuno soffre per
il vuoto interiore che si porta dietro.
un film che vale davvero di essere visto
almeno una volta nella vita.
[+] ok
(di allix)
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albino
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giovedì 7 settembre 2006
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uno dei più belli
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E' uno dei film più belli che ho visto. Si respira fin dai primi minuti la tensione intima della perdita e dell'assenza. La consapevolezza di non essere diventati quel che si voleva e che il mondo non è diventato come lo si voleva intacca solo per un po' la saldezza di quella cosa impalpabile e fortissima che è il legame generazionale. Belli i particolari in alcune scene. Bello il commento musicale. Un Film cui non toglierei e non aggiungerei niente. E' perfetto così
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