Un Piedipiatti a Beverly Hills - Axel F.

Per questione d'età ho dovuto prima recuperare il primo film da cui è partita una serie di sequel, di cui questa operazione commerciale, evidente, ricalca lo stile, i tormentoni, i personaggi in un'operazione che sicuramente vuole solleticare l'effetto nostalgia tra generazioni che hanno amato e conosciuto il primo film, tipicamente anni '80 nel bene e nel male, un film di commedia senza pretese che ruotava intorno alla forza e verve dell'attore protagonista ma che ha avuto enorme successo a suo tempo, sopratutto per via della fama di Eddie Murphy. Questo ultimo sequel, forse stiracchiato in sé, per chi non conosce l'originale e il suo significato culturale per l'epoca in cui era stato realizzato, risulta fiacco e datato, Eddie Murphy a volte appare stanco e distratto, e cerca di simulare la stessa verve del personaggio originale senza riuscirci sempre, a mio avviso, funziona nelle scene incui recita con la figlia, molto meno nel resto del film. La citazione, nelle musiche, nell'interazione tra i personaggi, per chi invece conosce se non altro il primo film e se si pensa al successo che ha avuto, risulta a volte insistente, in una sceneggiatura forse troppo classica nel rapporto tra un padre che deve recuperare il rapporto con la figlia, tra peripezie e meccanismi narrativi anche questi spesso datati per un pubblico contemporaneo.