Resta inizialmente ingabbiato nel suo formalismo al neon ma poi si libera e rappresenta l'attraente punto d'incontro tra la sperimentazione cromatica e l'elemento passionale. CANNES77. Concorso.
di Simone Emiliani Sentieri Selvaggi
"Il colore, per me è come il sangue è traduce una pulsazione della vita". Per Karim Aïnouz la potenza figurativa del suo cinema parte proprio da lì. È proprio il colore che lascia esplodere le forme del melodramma in La vita invisibile di Eurídice Gusmão che alimenta i contrasti non solo visivi ma anche le emozioni delle due protagoniste e crea una pittura in movimento come in Firebrand. Forse il rischio, come si è visto in quest'ultimo film presentato proprio lo scorso anno al Festival di Cannes in competizione, è che le forma rischia di soffocare la narrazione. [...]
di Simone Emiliani, articolo completo (3844 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 23 maggio 2024