Una famiglia e l'ISIS nell'opera prima di Meryam Joobeur, esempio di realismo magico per raccontare sogni premonitori e conflitti devastanti: in Concorso a Berlino 74
di Lorenzo Ciofani La Rivista del Cinematografo
Già autrice di apprezzati cortometraggi, tra cui Brotherhood premiato al Toronto Film Festival e per il quale è stata nominata all'Oscar, la tunisina-canadese Meryam Joobeur debutta nel lungometraggio con Mé el Aïn (titolo internazionale: Who Do I Belong To, "a chi appartengo"), in Concorso a Berlino 74. E rivela subito uno sguardo forte, in bilico tra l'osservazione della condizione umana e la trasfigurazione onirica della realtà, trovando il baricentro nella sua protagonista, Aïcha, una madre di famiglia che fa sogni premonitori. [...]
di Lorenzo Ciofani, articolo completo (2774 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 22 febbraio 2024
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