E se uno dei più appassionati testimoni dell'Olocausto non fosse mai stato deportato? Un'incredibile storia vera che riflette su performance, affabulazione, manipolazione, distorsione della realtà. Gigantesco Eduard Fernández, in Orizzonti a Venezia 81
di Lorenzo Ciofani La Rivista del Cinematografo
È l'incipit a dirci molto, se non tutto: un anziano signore spagnolo, certo Enric Marco, dall'aria piuttosto amabile chiede a un funzionario tedesco di poter ottenere un certificato che attesti la sua presenza a Flossenbürg, un campo di concentramento in cui sostiene di essere stato deportato durante la guerra. Il funzionario controlla i registri d'epoca ma non trova alcuna occorrenza, Marco dice che forse ha usato uno pseudonimo ma non ricorda quale. La faccenda puzza, non fosse altro che tra i superstiti di Flossenbürg c'erano solo quattordici spagnoli, ma il funzionario, in buona fede, propone al signore di farsi vivo con le associazioni dei deportati. [...]
di Lorenzo Ciofani, articolo completo (4466 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 30 agosto 2024