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Dopo 55 anni, il regista riunisce il gruppo di studentesse di un corso di cinema del 1968. E realizza un magnifico film su ciò che persiste oltre il tempo che passa. BERLINALE 74. Berlinale Special
di Aldo Spiniello Sentieri Selvaggi
Nel 1968, Edgar Reitz ha poco su per giù 35 anni, ma è già uno dei più attivi protagonisti del Nuovo cinema tedesco. Nel 1962 era stato tra i firmatari del Manifesto di Oberhausen e nel 1967 aveva realizzato il suo primo lungometraggio, Malhzeiten, premiato come miglior opera prima alla Mostra del Cinema di Venezia. Ha quindi una carriera già avviata, quando decide di lanciarsi in un nuovo progetto sperimentale: un corso di cinema in un ginnasio femminile di Monaco. Per alcuni mesi, Reitz segue un gruppo di ragazze di 13-14 anni, introduce le nozioni fondamentali del linguaggio cinematografico, affronta le questioni teoriche relative alle implicazioni delle scelte formali, ma soprattutto punta sulla pratica laboratoriale. [...]
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