Another End

Marco Contino

La solitudine e la sofferenza. Temi che accomunano due film molti diversi usciti di recente: "Estranei" di Andrew Haigh, in sala dallo scorso 29 febbraio e "Another End" di Piero Messina, presentato in anteprima in concorso all'ultima Berlinale, dal 21 marzo al cinema. Due modi diametralmente opposti di raccontare il dolore. Se Haigh lo affronta attraverso una storia di presenze e assenze, di corpi e di fantasmi, raggiungendo una intensità straziante, con una estetica essenziale, rarefatta e quasi vampiresca, Piero Messina, che già aveva affrontato il lutto e la sua elaborazione nel precedente "L'attesa", costruisce una sorta di impalcatura fantascientifica, già di per sé molto derivativa, per puntellare un racconto di perdita e di dolore: uno sforzo ambizioso che mostra, però, molti limiti e resta lontano dalla densità emotiva di "Estranei" e dalla sua forza struggente. [...]

di Marco Contino, articolo completo (3434 caratteri spazi inclusi) su Il Mattino di Padova 22 marzo 2024