The Miracle Club

Un miracolo forse troppo prevedibile

Tra tanti film del passato che tornano sul grande schermo in edizione restaurata, è curioso trovarne - a inaugurare l'anno - uno come The Miracle Club , nuovo di zecca ma che sa di vecchiotto. Tutto comincia nel 1967 in un sobborgo operaio di Dublino, dove vivono due vecchie amiche: Lily e Eileen. Grazie a un concorso per talenti canori della parrocchia locale, le due donne vincono un viaggio premio a Lourdes, dove hanno sempre sognato di andare. Con loro parte anche Dolly, molto più giovane, assieme al figlioletto Daniel. Ciascuna ha un miracolo da chiedere: Eileen guarire di un nodulo al seno per continuare ad accudire la numerosa famiglia; Dolly curare il mutismo del ragazzo; quanto a Lily, la sua speranza nel sacro è trovare sollievo da un antico rimorso. Giunta inattesa in città dopo vent'anni di assenza, si unisce alla compagnia Chrissie, dalla quale dipendono i sensi di colpa di Lily. Prima che se ne spieghino i motivi assisteremo alle esperienze delle fedeli irlandesi nell'industria francese dei miracoli e, a casa, alle peripezie dei loro goffi uomini rimasti soli (e questa è la parte "commedia" del film). Alla fine del pellegrinaggio vecchi rancori e misteri sepolti sotto la cenere saranno rivelati allo spettatore. Il fatto che The Miracle Club sappia di vintage non significa che manchi di pregi. A cominciare dalla caratura delle attrici: la vecchia leonessa Maggie Smith, la sempre convincente Kathy Bates (entrambe Oscar) e Laura Linney (che la statuetta l'ha sempre sfiorata). Anche la ricostruzione d'epoca e la fotografia sono ottime. Il problema riguarda piuttosto la storia. Se tutti i personaggi dispongono di un arco narrativo soddisfacente (eccetto quello di Chrissie, che resta un po' in ombra), le situazioni sono prevedibili fino dall'inizio e anche lo spettatore meno smaliziato vede le "rivelazioni" dei personaggi con largo anticipo su di loro. Prima di ritrovarsi immerso in un mare di buonismo programmatico e dolciastro.
Da La Repubblica, 4 gennaio 2024


di Roberto Nepoti, 4 gennaio 2024