Se in Coda a contare erano le fasi del processo creativo del maestro, qui c'è la pura potenza del gesto artistico. Un film-concerto magico che ci lascia in preda all'estasi. VENEZIA80. Fuori Concorso.
di Daniele D'Orsi Sentieri Selvaggi
Un musicista e il suo pianoforte. Un uomo e il prolungamento stesso della sua espressione vitale. Questi due fattori, presi singolarmente, possono dare vita ad un campionario infinito di idee, emozioni, vissuti. Ma se uniti, raccontano una storia più precisa, personale, che rende conto non solo della personalità di chi suona lo strumento, ma dell'approccio che l'artista stesso ha alla sua musica, all'arte, allo spazio che lo circonda. È seguendo questa direttrice che in Ryuichi Sakamoto: Opus il figlio del geniale musicista scomparso, Neo Sora, mette in scena un confronto simbiotico tra il padre e il suo elegante pianoforte Yamaha, dando vita ad un film-concerto che incorpora nelle sue strategie (estetiche, comunicative, e anti-narrative) l'essenza della visionarietà musicale di Sakamoto, e la sua abilità innata a penetrare nella sfera dei sentimenti di chi lo ascolta. [...]
di Daniele D'Orsi, articolo completo (3266 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 5 settembre 2023