Rosalie

Quando la diversità può divenire una risorsa

In un villaggio rurale di fine Ottocento Rosalie è costretta a sposare Abel, rude proprietario di un locale che fatica a far quadrare i conti. Quando però l'uomo si accorge che la donna nasconde un segreto sul suo aspetto fisico a dir poco imbarazzante, si rifiuterà di adempiere ai doveri coniugali, creando turbamenti nella donna che deciderà allora di utilizzare il suo speciale difetto di fabbrica per intrattenere i clienti del locale e cercare di risollevarne le sorti. La francese Stéphanie Di Giusto per la sua opera seconda torna a indagare la figura di una outsider, come già aveva realizzato nell'esordio "Io danzerò", ispirandosi a Clementine Delait, la più celebre donna barbuta di Francia, vissuta tra '800 e '900. [...]

di Nicolò Barretta, articolo completo (2092 caratteri spazi inclusi) su La Voce di Mantova 2 giugno 2024