Priscilla

Priscilla è senza vita propria anche nel film di Sofia Coppola

L'ultima battuta di Priscilla , il film di Sofia Coppola sulla moglie bambina di Elvis Presley, può essere riferita senza paura di spoiler: è cronaca, sappiamo tutti com'è andata. Dopo sei anni di matrimonio, nel '73, la ragazza abbandona Graceland, stufa dei tradimenti e disperata per le condizioni di salute del marito; monta in macchina e se ne va, mormorando "I need a life of my own": ho bisogno di una vita mia. Di fronte ai film di Sofia Coppola, a parte il vecchio e delizioso Lost in Translation , siamo colti da un senso di vuoto: come se mancasse sempre qualcosa. Dopo aver visto Priscilla , ci sembra che manchi proprio quello: "a life of my own". È un film su Priscilla Presley, nata Priscilla Ann Wagner Beaulieu, in cui lei non c'è: c'è solo Elvis, come per altro si evince dal titolo del libro autobiografico a cui il film si ispira, Elvis and Me , da lei scritto assieme a Sandra Harmon. Elvis, Elvis, Elvis: non c'è vita al di fuori di Elvis. Priscilla lo conosce quando lei ha 14 anni e lui 24. È il 1959, lui è militare in Germania, lei è la figlia di un ufficiale. Si rivedono nel 1962 e vanno a vivere insieme a Graceland, ma si sposano solo nel '67 senza essersi mai toccati perché - parola di Elvis - per "quella cosa" era necessario aspettare il momento giusto. Priscilla è il ritratto di una ragazza al tempo stesso abusata e mitizzata, trattata come una regina ma considerata una schiava: in fondo, un film sul patriarcato che idealizza il patriarca. Di Elvis mancano solo le canzoni, perché Sofia e Priscilla (che del film è produttrice) non sono riuscite a ottenerne i diritti: il che la dice lunga su quanti problemi siano ancora irrisolti a 46 anni dalla morte del cantante.<>br/ Da La Repubblica, 28 marzo 2024


di Alberto Crespi, 28 marzo 2024