Povere Creature! |
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Un film di Yorgos Lanthimos.
Con Emma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe, Ramy Youssef.
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Titolo originale Poor Things.
Commedia,
durata 141 min.
- USA 2023.
- Walt Disney
uscita giovedì 25 gennaio 2024.
- VM 14 -
MYMONETRO
Povere Creature!
valutazione media:
4,08
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Patriarcato al capolineadi Ivan il mattoFeedback: 1866 | altri commenti e recensioni di Ivan il matto |
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venerdì 20 settembre 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Forse 141 minuti sono troppi, ma i meriti di un film come "Povere Creature" di Yorgos Lanthimos, superano la questione estetica (pur riuscitissima), per asserire qualcosa di importante su quella etica: l'autodeterminazione femminile, ieri come oggi. Da tempo il cinema insegue questa tematica, così dirompente nella ns contemporaneità: da "Brooklyn"(2015) a "Piccole Donne" (2019); da "Barbie"(2023) a "C'è ancora domani"(2023) per arrivare alla serie tv "La Storia" da poco conclusasi su Rai1. Il regista greco, però, già vincitore a Venezia, ai golden globe e candidato a 11 premi Oscar, sembra dirci che "Il re e nudo" attraverso la monumentale interpretazione di Emma Stone. Bella Baxter, infatti, rinata col cervello del bimbo che portava in grembo, mediante il suo candore lineare ed infantile allo stesso tempo, smaschera e trafigge tutti i luoghi comuni di una società vittoriana inglese, così orrendamente maschilista ed ottusa (chiedere ad Oscar Wilde, pur citato, per conferma). Rileggendo il romanzo omonimo di Alasdair Gray del 1992, Lanthimos dimostra che le Povere Creature del titolo non sono altro che il cottolengo di maschi passati in rassegna nelle 2 ore e 20 della pellicola. Da Londra a Lisbona, da Alessandria d'Egitto a Parigi, tutti travolti dall'autodeterminazione femminile di Bella Baxter. In una scenografia surreale e coloratissima, così piena di grandangoli (ma non manca un superbo bianco e nero), che sembra citare tutte le trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Giulio Verne, la "bella" Emma Stone, resuscitato dal maschile, deve trovare la piena espressione del femminile. Se la tesi è questa, passano in secondo piano tutti i pur bravi attori del cast: da W.Dafoe 'frankenstein', che ridona la vita alla protagonista, allo squallido e depravato M.Ruffalo che vorrebbe farle scoprire il mondo. Madre e figlia di se stessa, Bella legge Emerson, vuole capire autonomamente la natura del sesso, del denaro, del potere. Alla fine il patriarcato del suo tempo ne esce deriso e sbeffeggiato come mai prima....senza far prigionieri, il futuro e' bello insieme a Bella?!?!.....
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