Oppenheimer |
||||||||||||
Un film di Christopher Nolan.
Con Cillian Murphy, Emily Blunt, Robert Downey Jr., Matt Damon.
continua»
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 180 min.
- USA 2023.
- Universal Pictures
uscita mercoledì 23 agosto 2023.
MYMONETRO
Oppenheimer ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
||||||||||||
|
||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lo scienziato, l’uomo, il cittadino Oppenheimer
di carlo santoniFeedback: 713 | altri commenti e recensioni di carlo santoni |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
domenica 24 settembre 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
È un film complesso, ambizioso e potentissimo, nel quale ordito e trama, mentre la spoletta del racconto va avanti e indietro a suon di flashback, disegnano pazientemente il personaggio complesso (e contraddittorio) Julius Robert Oppenheimer. Si parte col suo profilo di scienziato, i suoi incontri con i grandi novecenteschi della ricerca fisica, a partire da Einstein, Bohr ed Heisenberg. Si prosegue con le sue vicende umane, personali, descrivendo tra l’altro certe sue idiosincrasie, una sua relazione extra-coniugale con una ragazza comunista, ed allo stesso tempo le sue straordinarie facoltà intellettuali: impara l’olandese in poche settimane, tanto da discutere pubblicamente di fronte a colleghi, in quel nuovo (per lui) idioma, la sua arditissima teoria; si diletta di psicoanalisi, di pittura contemporanea, studia il sanscrito invece di fare le parole crociate sul WC o il lancio delle freccette… e soprattutto si occupa di questioni sociali e di marxismo: anche se non supererà mai la soglia del dilettantismo tipicamente borghese. Il cerchio si conclude con la dimensione del “citoyen”, della intrinsecità al regime (nel senso più deleterio possibile del termine) del suo Paese, guerrafondaio e piegato al maccartismo ancor prima dell’arrivo di McCarthy. I piani di lettura sono dunque molteplici, e tra essi stessi intersecantisi, con continui rimandi temporali, che obbligano a seguire con attenzione; a questo proposito, valuto eccellente il montaggio, che taglia e cuce continuamente con maestria per tre ore di proiezione; ed anche certe intuizioni, come quella di filmare la prima esplosione atomica senza audio, solo in video, scene di apocalissi di dimensioni stellari… per far affiorare l’audio poco dopo, in una esplosione inattesa, quasi una seconda ultra-potentissima detonazione. Data la complessità dell’opera, moltissimi sarebbero gli argomenti da affrontare, tanto da superare il limite delle battute, quindi sono obbligato a sorvolare su aspetti peraltro interessantissimi. Sul piano generale me la sbrigo dicendo che sia la fotografia che la colonna sonora (con i suoi rimbombanti silenzi nei momenti più topici) sono eccellenti, ed eccellente la recitazione in genere. Mi soffermo solo su tre momenti. Il primo è quello in cui, dopo il successo di Los Alamos, Oppenheimer festeggia con i collaboratori, che lo applaudono entusiasticamente. “… Credo che i Giapponesi l’avranno ben assaggiata! Peccato non averla potuta usare contro i Tedeschi!”, esclama Oppie, alla maniera di un Mel Gibson, ma non ci crede: mentre pronuncia la frase, alle sue spalle tutto trema, come sotto l’effetto di un sintomatico terremoto… o di una potentissima esplosione atomica; immediatamente dopo, osserva la platea dei suoi entusiasti colleghi, e li vede bruciati da una luce abbagliante, insostenibile, che gli squama la pelle, li distrugge. Lui sa di che si tratta. Il secondo, è quella della commissione maccartista, cioè fascista, che lo giudica, col contorno degl’ingredienti tipici di ogni fascismo: il conformismo, il tornacontismo, il voltagabbanismo. La terza è la scena finale: il breve dialogo con Einstein, durante il quale Oppenheimer osserva: “Avevamo il timore di poter scatenare una reazione nucleare che avrebbe potuto interessare il mondo intero. È quanto abbiamo fatto.”
[+] lascia un commento a carlo santoni »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di carlo santoni:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||