Non morirò di fame

Ho visto il film al cinema 2giardini di Torino: sala piena, pubblico attento e concentrato, risate nei momenti salienti di commedia, facce soddisfatte e discussioni sullo spreco alimentare a destra e a manca uscendo dal cinema. Direi che questo film fa centro! La sottile poesia che accompagna tutto il film dall'inizio alla fine, dalla condizione di homeless solitario alla riconciliazione con sé stesso, con la figlia e con il prossimo attraverso un percorso di consapevolezza degli enormi sprechi che l'attuale società occidentale sfacciatamente consumistica comporta (qui ci si riferisce all'alimentare ma quanti altri sprechi possiamo enumerare!), ci porta per mano al lieto fine (sì, lieto fine, perché no?) con leggerezza e con uno sguardo che lascia un pò di ottimismo e di voglia di fare anche noi la nostra piccola parte di lotta agli sprechi. Non dovrebbe forse il cinema, come ogni forma d'arte, farci pensare e, se possibile, migliorarci? Beh, questo film fa proprio questo.