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Difronte a una probabile morte incipiente per tutta l'umanità non ha più alcun senso mentire e così ognuno dei personaggi del film della Cavani svela i propri retroscena incoffesabili al proprio partner, fatta ecezione per alcuni (vedi la suora) che ha sempre vissuto nella assoluta verità e trasparenza grazie alla fede.
E' questo il grande potere della morte che ci consente negli ultimi atti di vita una visione del mondo meno condizionata da ipocrisie e paure dell'altro.
Questo, alla spicciolata, è un pò il senso di questo film che convince poco direi sia a lato della recitazione che della conduzione, sempre in bilico tra commedia e tragedia in presenza di un contenuto che meriterebbe ben altro e più deciso trattamento. Direi infine che anche inopportuno e confuso mi è apparso nel fim il ricorso insistito alla Fisica per introdurre un improbabile allusione all'inesistenza del tempo.Ahimè una cosa è il suo trascorrere inesorabile che ci conduce dalla nascita alla morte e altra cosa è il "senso" del tempo, alias "sentimenti", che non hanno nulla a che vedere con la scienza e con la fisica, rendendo anche improponibile e ridicola una qualunque assimilazione con la teoria scientifica della relatività del tempo e dello spazio.
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