Adriano De Grandis
Il Gazzettino
Di "La quattordicesima domenica del tempo ordinario", ultimo film di Pupi Avati, si potrebbe dire che l'unica cosa salvabile è il titolo, un giudizio forse troppo lapidario. Ma non sbagliato. Se è giusto portare rispetto per un regista che nella sua carriera ha saputo ritagliarsi una sua autenticità, con qualche titolo, specie in campo horror più che apprezzabile, non si può nascondere la modestia di questa storia di amicizia e tradimento, speranze e disillusioni, a cominciare da una voice over iniziale che è già il sintomo di una narrazione stanca, obsoleta, quasi rassegnata nei tempi e nei modi, che nemmeno gli interpreti sono in grado di riscattare. [...]
di Adriano De Grandis, articolo completo (891 caratteri spazi inclusi) su Il Gazzettino 5 maggio 2023