Giancarlo Usai
OndaCinema
Fra "La casa - Il risveglio del male" di Lee Cronin e il franchise nato dal genio di Sam Raimi c'è un universo culturale intero. Non si tratta di avere rinunciato ai toni da horror comedy o di aver scelto la strada della pellicola metropolitana; ciò che davvero segna una cesura netta fra la trilogia raimiana e questo remake (che ne è anche un reboot) è un approccio indubbiamente differente alla riflessione sul cinema dell'orrore chiuso in spazi angusti. Laddove Raimi, approfittando della location dell'abitazione sperduta in mezzo al bosco, si spingeva in un lavoro funambolico e spericolato sul senso dello spazio, sul movimento della macchina da presa e sulla sua possibilità di generare differenti reazioni del pubblico combinate (l'ilarità e lo shock, l'impressione di nonsense con la tensione costante), Cronin normalizza tutto questo dentro i canoni di una pellicola che, fondamentalmente, si basa in modo essenziale sulle dinamiche narrative esplicitate nella messa in scena. [...]
di Giancarlo Usai, articolo completo (6065 caratteri spazi inclusi) su OndaCinema 4 maggio 2023