La casa dei fantasmi

Una ghost story pigra che non si diverte mai davvero. Non sbaglia mai seriamente ma pare voler lasciare tutto il suo vero potenziale su carta. E sullo sfondo, la blackness diventa maniera.

Justin Simien esordisce nel 2014 con Dear White People, piccolo indie eletto tra i manifesti dell'allora nascente Black Pride e certo, riattraversato dalla sua prospettiva questo La casa dei fantasmi, suo terzo film, potrebbe rappresentare benissimo una sorta di luogo simbolico in cui certo impegno perde la forza iniziale e si trasforma in maniera. La sua blackness pare pericolosamente ridotta a brand su cui ricostruire e rilanciare un franchise che la Disney aveva accantonato per quasi vent'anni. [...]

di Alessio Baronci, articolo completo (4767 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 23 agosto 2023