La caccia |
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Un film di Marco Bocci.
Con Laura Chiatti, Filippo Nigro, Paolo Pierobon, Pietro Sermonti.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- Italia 2023.
- Medusa
uscita giovedì 11 maggio 2023.
MYMONETRO
La caccia
valutazione media:
2,87
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una preda per quattro fratelli la favola nera di Marco Bocci
di Roberto Nepoti La Repubblica
È una fiaba nera La caccia, seconda regia di Marco Bocci dopo l'apprezzato A Tor Bella Monaca non piove mai. Lo testimonia la voce over che segue la narrazione con episodi della fiaba dei fratelli Grimm / quattro fratelli ingegnosi, in un contrappunto ironico particolarmente crudele. Figli di un padre-padrone (l'orco della storia), tre fratelli - Giorgio, Luca e Mattia -e una sorella apprendono, alla morte del padre, di essereri masti eredi della sua villa. Tutti versano in situazioni al limite del tracollo: Giorgio ha rubato alla ditta per soddisfare le voglie della famiglia, Mattia è un artista fallito; Luca affoga nei debiti con uno strozzino (piccolo ruolo per il regista). Quanto a Silvia è una ex tossicodipendente che spera nella maternità surrogata. In realtà la donna è I'unico essere umano del film mentre gli altri personaggi femminili non sono che streghe rivedute e aggiornate. Quando ciascuno dei fratelli si rende conto che un quarto di eredità non sarà sufficiente a risolvere i problemi, si decide: tutto andrà a chi, in una partita di caccia, saprà abbattere la preda più voluminosa. Parte come un'analisi sociologica intrisa di pessimismo La caccia, per assumere via via le tinte cupe di un horror. Senza elementi soprannaturali; però tanto più inquietante in quanto basato su realtà contemporanee (l'avidità di denaro, l'incapacità di amare...) che non fatichiamo a riconoscere come nostro pane quotidiano. È raro incontrare, nella produzione italiana, un film così profondamente impregnato di pessimismo e sfiducia nell'uomo. Strutturata in alternanza di presente narrativo e flashback, la storia è radicata nella convinzione che le colpe dei padri ricadano sui figli; meglio, che questi siano destinati a ripetere le nefandezze dei padri. Si condividano o meno le lenti nere con cui Bocci (anche sceneggiatore) osserva il mondo, bisogna riconoscergli una notevole padronanza della regia: sia nelle scene discorsive sia nelle sequenze venatorie, i flashback e l'epilogo, condotte con il necessario dinamismo. Proveniente da esperienze cinematografiche eterogenee, il cast -da Laura Chiatti a Filippo Nigro, da Paolo Pierobon a Pietro Sermonti fa un apprezzabile gioco di squadra.
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