"Kafka a Teheran", uno spaccato di ordinaria repressione dei diritti umani
di Marco Vanelli Toscana Oggi
L'uscita italiana di Kafka a Teheran ha coinciso con l'assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2023 a Narges Mohammadi, attivista iraniana impegnata in favore dei diritti umani, soprattutto delle donne nel suo paese, e per questo incarcerata da anni. Vedere questo film diventa, perciò, ancor più urgente per comprendere qual è la situazione non solo politica, ma esistenziale in cui sono costretti a vivere i cittadini sotto la dittatura teocratica che vige in Iran.
Il titolo scelto dalla nostra distribuzione esprime, infatti, quel senso di smarrimento che l'individuo può provare di fronte alle regole di un apparato di potere che si estrinseca in una burocrazia che non tiene conto delle esigenze degli individui, che annulla la personalità, che controlla, giudica, reprime. [...]
di Marco Vanelli, articolo completo (3699 caratteri spazi inclusi) su Toscana Oggi 17 ottobre 2023