Io capitano |
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Un film di Matteo Garrone.
Con Seydou Sarr, Moustapha Fall, Issaka Sawagodo, Hichem Yacoubi.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 121 min.
- Italia, Belgio 2023.
- 01 Distribution
uscita giovedì 7 settembre 2023.
MYMONETRO
Io capitano ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Da sud a nord, dalla sabbia al mare.
di NUNZIO ANGELO ANDREA MARIA DISTEFANOFeedback: |
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lunedì 26 febbraio 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mi sto divertendo a vedere tutti i film candidati alla sezione miglior film internazionale degli Oscar 2024.
Ce n’è uno che ha catturato particolarmente la mia attenzione perché, probabilmente, munito di un crescendo emotivo e di una forza espressiva, che credo superi gli altri.
È crudo, spietato, perché la vita sa e può esserlo. I colori cambiano, si susseguono paesaggi meravigliosi, che fanno venir voglia di viaggiare.
È la storia di un’ingenuità che si perde rapidamente, perché per andare da sud a nord, per restare in vita, bisogna crescere in fretta. Il legame d’amore che lega una madre al proprio figlio, che trascende distanze e culture. Un’amicizia più forte di tutto.
Inglese, francese, arabo e wolof, la scelta linguistica azzeccata per fare entrare lo spettatore ancora di più in quel mondo di atmosfere, senza bandiere, se non quelle dei blasonati e miliardari club di calcio europei, e certezze.
È l’esatto esempio di come sia la meta a contare, più del viaggio, perché da quella scelta deriva tutto (nel bene o nel male).
Più si va a nord, più la crudeltà umana aumenta, fino ad arrivare alla richiesta di aiuto per centinaia di vite, rimasta inascoltata. Quel silenzio che abbandona alla disperazione ed all’oblio, in mezzo al mare nostrum.
Le grida finali, la ricerca del conforto divino, perché tutti gli uomini sono uguali, quando si sente la morte vicina.
La disperazione e rassegnazione, che si trasformano in gioia, orgoglio e nuova consapevolezza di se stessi.
Infine, la coscienza nello sguardo di un ragazzo ormai uomo, che da nord verso sud, da un’altra prospettiva, capisce che quel battersi il petto urlando ad un elicottero “Je suis le capitaine, io capitano”, diventa quasi l’emblema del preconcetto, vuoto di qualsiasi umanità, verso quelli che non dovrebbero partire, per cercare di cambiare le proprie vite, ma dovrebbero restare a casa loro.
I titoli di coda sono una gioia per occhi ed orecchie.
Per me “Io capitano” (unica frase in italiano) è il film italiano dell’anno. Matteo Garrone, probabilmente, ha raggiunto un nuovo punto di partenza, che farà scuola per il cinema italiano ed europeo.
Non se n’è parlato molto, ma va visto.
Magari vince l’Oscar e finalmente se ne parlerà, come sarebbe corretto fare.
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