Gabbriellini scruta con empatia due adolescenti angosciate e inquete, ma tra il dramma familiare, il teen e il procedural, il noir si contorce, omette e non mantiene ciò che promette. Concorso
di Federico Pontiggia La Rivista del Cinematografo
Fa una certa impressione pensare a Edoardo Gabbriellini. Un tempo icona, insieme gaia e ammalinconita, ma comunque speranzosa e affamata d'amore di una generazione ostinata ad affermarsi oltre la provincia, benché braccata dalle disuguaglianze sociali. Di quell'Ovosodo, che sfila, restaurato, alla Festa del Cinema di Roma (era il 1997) dove Holiday passa in concorso, oggi non c'è più traccia.
Ora che l'attore e regista sfiora i cinquant'anni, continua a tampinare (da B.B. e il cormorano) adolescenti angosciate e smarrite che non sognano, non amano, perché devono barcamenarsi tra una giustizia ingiusta, l'irresolutezza dell'età e una famiglia che è, ancora, un covo di vipere da cui fuggire. [...]
di Federico Pontiggia, articolo completo (4412 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 22 ottobre 2023
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