Uno straordinario film realizzato dal regista russo che non è soltanto il viaggio quasi allucinato di un road-movie, ma sa diventare inquietudine esistenziale. #TFF41 Concorso
di Tonino De Pace Sentieri Selvaggi
L'immagine della Russia che ci viene restituita in questi anni è quella di un Paese che deve ancora sanare le ferite del passaggio dalla dittatura comunista ad una democrazia assai imperfetta ed è in questa incapacità di ricucire le ferite, ma anzi nel riaprirne di nuove, che insiste quella impotenza ad immaginare nuove soluzioni, nuovi assetti sociali. È per queste ragioni che il cinema post-sovietico sa essere così profondamente omologo alla condizione che quella nazione vive.
Non fa eccezione questo straordinario Grace del quasi quarantenne Povolotsky che assume su di sé una tradizione antica e di grande spessore come era quel cinema russo che ha saputo fare la storia, restando esempio mirabile per quella introspezione che costituiva il comune denominatore del lavoro di quegli autori. [...]
di Tonino De Pace, articolo completo (3400 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 1 dicembre 2023