Estranei |
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Un film di Andrew Haigh.
Con Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell, Claire Foy.
continua»
Titolo originale All of Us Strangers.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 105 min.
- USA 2023.
- Walt Disney
uscita giovedì 29 febbraio 2024.
- VM 14 -
MYMONETRO
Estranei
valutazione media:
3,98
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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straniamentodi gaiartFeedback: 8218 | altri commenti e recensioni di gaiart |
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lunedì 26 febbraio 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In uscita il commovente film tratto dal libro di Taichi Yamada, 'Estranei' (All of Us Strangers) Un viaggio nell'invisibile, nei sensi di colpa, nella memoria. Potente. Commovente. Poetico. Così narra il sorprendente libro bestseller del giapponese Yamada Taichi, rivisitato nel film al maschile di Andrew Haigh, Estranei. Raccontando il tormento interiore per la perdita dei genitori e la scoperta della sua omosessualità, Adam cerca una riappacificazione con sé stesso, la famiglia e il mondo, attraverso la conoscenza di Harry. Interpretato magicamente intensamente da Andrew Scott, la sua performance segna vette ineguagliabili, toccanti. Anche solo per lo sguardo che è ricolmo di compassione, insicurezza, labilità emotiva e dolcezza traghettata da un sorriso ineguagliabile, per osmosi col prossimo. Andrew Haigh si conferma un sublime, perplimente bardo nella economia dei sentimenti. Attuando una rivisitazione 'spettrale', fantasmagorica dei protagonisti scomparsi e un fluttuante, reciproco, esaustivo amore verso se stesso, i genitori e il prossimo, egli conduce il fruitore in un viaggio psicologico dotato di una narrazione mai banale, bipolare e autentica. La ricerca è volta a risanare, rievocare, colmare il passato. Chi di noi non lo ha vissuto quel tentativo imberbe di restaurazione e rimpianto? Ecco il film è anche una restaurazione, celebrazione di passati sfuggiti di mano. Un film poi imponderabile sul dolore della perdita, lo sconfinamento delle barriere della solitudine, i sensi di colpi del rifiuto, dell'allontanamento in cui il rapporto tra pensiero, realtà, identità si smarrisce sempre più. Un piccolo grande capolavoro. Le musiche sono una chicca a sè. Scelte con cura maniacale nell'innalzare quel senso di rammarico già sollevato dal film, fanno viaggiare su binari dell'eleganza del ricordo, del cosidetto tuffo al cuore. Tra di esse, che si ascoltano con la stessa nostagia con cui Proust mangerebbe una Madeleine, ci sono l'indimenticata You are always on my mind dei Pet shop boys, poi 'Death a party' dei Blur e the Power of Love di Frankie Goes to Hollywood. La loro perfezione è dovuta anche alla perfetto fitting con i temi esploranti in quel preciso momento visivo, tale per cui al Music Editor facciamo una Hola di ringraziamento Esse riportano dalla storia personale alla società che fu. Riescono a smarrire anche noi in quello che ad oggi ci sembra davvero un passato e un mondo migliore. Quello anni 90.
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