El Paraiso |
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Un film di Enrico Maria Artale.
Con Edoardo Pesce, Margarita Rosa De Francisco, Maria del Rosario, Gabriel Montesi.
continua»
Drammatico,
durata 106 min.
- Italia 2023.
- I Wonder Pictures
uscita giovedì 6 giugno 2024.
MYMONETRO
El Paraiso
valutazione media:
3,14
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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El paraiso la famiglia senza padri
di Luca Mosso La Repubblica
Lui porta male i suoi quaranta anni, lei benissimo i suoi sessanta: sulla pista da ballo, vestiti di verde, i due fanno faville con lei che civetta senza impegno e lui che argina i corteggiatori troppo insistenti. Lo sappiamo fin dalla prima inquadratura che sono madre e figlio, e il regista Enrico Maria Artale (autore di Il terzo tempo e del premiato documentario Saro) è bravo a metterci di fronte al nostro disagio. El Paraiso è un film tragico e divertente, che nella prima parte si diverte a presentare allo spettatore situazioni rese impossibili dall'estremizzazione di dinamiche molto comuni. Julio Cesar (Edoardo Pesce) e sua madre (Margarita Rosa De Francisco) vivono insieme da sempre, in una casetta del litorale romano dove però, primo scarto, lavorano per Lucio (Gabriel Montesi), uno spacciatore che è un po' un amico di famiglia.
Ad Artale più del coté malavitoso interessa la famiglia e la sua deriva patologica generata dall'assenza del padre. Il rapporto tra madre e figlio è esclusivo e totalizzante, e stringe tanto la sfera lavorativa che quella affettiva in una morsa asfissiante, ma sono i dettagli che, con bel tempismo da thriller, il film distribuisce lungo la prima ora di proiezione a renderlo particolarmente interessante.
La madre non ha documenti di identità italiani, il suo vecchio passaporto è palesemente contraffatto e il regista si guarda bene di darle un nome: è un personaggio enorme, ma senza identità. È la madre della tragedia. Al figlio non resta che un ruolo subordinato, inevitabilmente dispari, di chi ama senza poter dare nome al suo desiderio, un intreccio di tenero e patetico che Edoardo Pesce esprime con grande economia espressiva. L'equilibro non regge all'arrivo di Ines (Maria Del Rosario), una bella ragazza, anche lei colombiana, che porta nell'intestino degli ovuli di cocaina destinati a Lucio. La precarietà condiziona i suoi comportamenti e Julio Cesar inizia a corteggiarla goffamente, passando dal patetico a quel ridicolo che segnerà il personaggio nella seconda e meno riuscita parte del film.
Presentato a Venezia 2023, il film colpisce per la riuscita commistione di tragico e sordido con cui affronta il gigantesco nodo delle madri ingombranti che occupa il cinema (uno per tutti, Xavier Dolan) e la narrativa (Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini) contemporanei. Un film tesissimo, un regista da tenere d'occhio.
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