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Donato D'Elia
Quinlan
Un cortometraggio (la durata di trentatré minuti smussa i confini tra corto e medio) semplicemente folgorante, che fa tesoro di tante esperienze artistiche novecentesche senza risultare mai uno sterile catalogo citazionista, portatore di un'urgenza espressiva derivante dalla sconcertante cronaca quotidiana del Paese d'origine. Alexandra Karelina, artista trentacinquenne formatasi nelle scuole cinematografiche moscovite e parigina d'adozione, mette (FINALMENTE) in forma cinematografica l'angoscia e l'inquietudine verso il futuro che ogni cittadino russo sta probabilmente vivendo in questi tempi, dall'intellettuale cosmopolita fino all'abitante della provincia più sperduta. [...]
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