Disco Boy |
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Un film di Giacomo Abbruzzese.
Con Franz Rogowski, Morr N'Diaye, Laetitia Ky, Leon Lucev.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 92 min.
- Francia, Italia, Polonia, Belgio 2023.
- Lucky Red
uscita giovedì 9 marzo 2023.
MYMONETRO
Disco Boy
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Disco boy, il talento visivo negli occhi di un mercenario
di Alberto Crespi La Repubblica
Giacomo Abbruzzese è nato a Taranto nel 1983. Ha 40 anni e Disco boy è il suo debutto. Ma non fatevi trarre in inganno. In realtà, è quasi un veterano: ha diretto corti e documentari che hanno vinto premi in mezzo mondo, si e diplomato a Le Fresnoy in Francia, vive e lavora a Parigi e a Madrid. Se volessimo usare un'espressione orribile, è un cervello in fuga. Non sono pochi, anche nel cinema, gli italiani che devono andare all'estero prima per studiare e poi per realizzare i propri sogni. Disco boy, per altro, è un progetto rimasto sulla carta per una decina d'anni. Arrivato finalmente alla meta, ha partecipato al recente festival di Berlino e ha vinto un meritatissimo Orso d'argento per la miglior fotografia firmata dalla francese Hélène Louvart. Abbruzzese è stato bravo e fortunato a individuare una simile compagna di viaggio: Louvart è, lei senza il "quasi", una veterana che ha lavorato con Agnès Varda, Jacques Doillon, Wim Wenders e che da sempre illumina i film di Alice Rohrwacher. Disco boy è un film visivamente splendido, con una scelta narrativa molto originale e internazionale: comincia in Polonia dove incontriamo il protagonista Aleksei (l'attore Franz Rogowski, il nazista di Freaks Out), un giovane bielorusso che fugge dal suo paese con la scusa di una partita di calcio e si rifugia in Francia, dove entra nella Legione Straniera. In cambio di cinque anni di guerre negli angoli più fetenti del mondo otterrà un passaporto francese e, forse, un futuro. Lo ritroviamo in Nigeria, dove è costretto ad affrontare gli *ecoterroristi" del Mend, acronimo che sta per "Movimento per l'emancipazione del Delta del Niger": africani che si battono contro le multinazionali che distruggono la loro terra estraendo gas e petrolio. Dopo un combattimento notturno girato con la telecamera termica, in stile Predator, ritroviamo i personaggi nuovamente in Francia, in un finale simbolico non semplicissimo da decifrare. Come talvolta succede alle opere prime a lungo sedimentate, Disco boy è forse eccessivamente ambizioso. La bellezza formale prevale sul racconto, che è ellittico, qua e là misterioso. È evidente la volontà di non "spiegare", di far sì che le immagini parlino da sole: ma sarebbe bello vedere un talento visivo come quello di Abbruzzese messo a confronto con una sceneggiatura più costruita. Magari accadrà al secondo film, che speriamo di vedere presto - non fra un altro decennio.
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