Il potere è così. Sceglie a piacimento ossia a capriccio. Non sono sicuro per quel potere di allora che mi sembra munito di sapienza e buon gusto, certo anche con forti dosi di arbitrarietà, intolleranza e oscurantismo. Per rendere l'idea nel film si caricaturano i pontefici addobbandoli con mise da Guerre Stellari.
Il film è una buona illustrazione, indispensabile al profano (parlo per me), commentatori puntuali e convincenti, la commossa conduzione di Paolo Portoghesi.
Ci avvicina ai due protagonosti che più o meno conoscevamo tutti ritenendoli, però, storicizzati, lontani, "barocchi". Paradossalmente, in quanto tali ci sono vicini, simili.
I due, conoscendosi, si detestano e non solo per rivalità e meschinerie da mezzecalzette. Cattiva idea lasciar far loro un'opera insieme. Ho finalmentre capito perchè il Baldacchino di San Pietro non mi è mai piaciuto. Quelle colonne, metà tortiglioni, metà decorazioni floreali tra il cinese e il cimiteriale. Nere, poi. Stonano nella soave tenuità che rende elegante quel maestoso prodigio nel quale si intrecciano linee e prospettive che piacquero perfino a Escher.
Liquidiamo subito Bernini, riconosciuito più importante, senz'altro più profondo. Il napoletano - lo si caratterizza iconicamente - era anche un guitto e questò lo salvò dalla catastrofe mentale. Espulse da sè misticismo, deliri, turbamenti e scrupoli, proiettandoli teatralmente in apoteosi, allegorie, squarci di cielo, scene drammatiche, estasi e deliqui.
Borromini è più complicato. Nacque e rimase disegnatore che vuol dire tracciatore di linee. Maderno, lo attesta il film, trovò che era sprecato e lo aiutò, lo costruì, affinchè tramutasse gli schizzi in pietra vibrante e luminosa. Meritorio ma con un limite. Il ragazzo aveva altro per la testa. Non intendeva abbozzare strutture ma voleva librarsi in geometrie irreali, produrre allucinato composizioni fantasiose, immergersi audace in prospettive che molto più semplici e banali ad altri costavano studio e impegno.
Come Bernini non era esente da nevrosi ma non seppe o non volle liberarsene. Il film richiama l'episodio di quando fece pestare il tipo che si era comportato male al cantiere. Insomma, era un violento o, se preferite, aveva voglia di uccidere. La cosa può toccare tutti in varia misura, per lui si risolse pateticamente se non grottescamente. Si sa, in questa pulsione, non avendo pretesti o opportunità di indirizzarsi verso terzi, è quasi scontato che ci si volge verso sè stessi e, prima ancora, alle proprie creature. Franciscus, non avendo figli, bruciò i suoi disegni, sarà stato straziante lo stesso.
Vecchio per quel tempo, disilluso, pensò di rivitalizzarsi con una sceneggiata in cui ci rimise la pelle. Non prima, però, di aver rilasciato dichiarazioni all'autorità preposta. Più moderno di così.
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