Billy

Crescere è un viaggio nell'anima

Solo l'ambientazione, un Nord-Est rurale e fiabesco fuori dal tempo e dal documentarismo pseudo-sociologico, lega Billy, film d'esordio di Emilia Mazzacurati, al cinema del suo compianto e talentuoso papà Carlo. Per il resto la 27enne regista dimostra, al primo lungometraggio, un Occhio e un piglio narrativo originali e assai interessanti. A cominciare dalle musiche di Asso Stefàna, in stile country-rock, per arrivare alla fotografia di Alessandro Abate tutto concorre a rendere Billy più simile a un piccolo film indipendente americano, che a un debutto italiano. Né la regista nasconde che tra le idee musicali suggerite a Stefana c'era anche la colonna sonora di Pat Garrett e Billy the Kid. scritta da un certo Bob Dylan.. Questo Billy. però, non è un fuorilegge: è un ragazzo che vive con la madre vivace e un po' matta, è amico di tanti bambini che lo vedono come un fratello maggiore e forse cerca un padre (quello biologico scompare all'inizio), e lo trova in Zippo, un bizzarro rocker in fuga dal mondo. Il film oscilla fra toni di commedia e squarci emotivi da dramma sul difficile mestiere di crescere. Il cast è di altissimo livello. Billy è il giovanissimo Matteo Oscar Giuggioli, che con ottima sintesi definisce il film "un road-movie" senza "road", perché i veri viaggi avvengono a volte dentro l'anima, e non fuori. Gli fanno da coro attori del calibro di Alessandro Gassmann, Carla Signoris, Giuseppe Battiston, Roberto Citran, Sandra Ceccarelli e Benedetta Gris. Produce la Jole Film di Francesco Bonsembiante assieme a Rai Cinema, distribuisce Parthenos. Esce un po' a macchia di leopardo, cercatelo con calma.
Da La Repubblica, 1 giugno 2023


di Alberto Crespi, 1 giugno 2023