Una donna contro il capitalismo, le ruspe, i rumori che disturbano le capre, i pregiudizi di un paese dove "comandano gli uomini e le donne eseguono": dal cuore della Sardegna, una storia di resistenza con la folgorante Rosa Aste
di Giulia Lucchini La Rivista del Cinematografo
"Bee, bee, aiò". È la lingua con cui parla Anna alle pecore della sua fattoria. Belati, ma anche e soprattutto dialetto stretto, quello sardo, quello della natura incontaminata della Sardegna dove è cresciuta questa giovane donna. Una terra, precedentemente di proprietà di suo padre (ai fini della comprensione della storia va specificato: acquisto del quale non vi è prova documentale, ma solo orale), ora minacciata dalla costruzione di un mega resort della Mirage spa.
Anna però, interpretata dalla bravissima Rose Aste per la prima volta dietro la macchina da presa (viene da un piccolissimo paesino sardo di nome San Sperate), è una combattente: non si arrende e non rinuncia alla sua terra. [...]
di Giulia Lucchini, articolo completo (2719 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 12 giugno 2024