Dopo un incubo notturno, Giulio non riesce più ad uscire dal cortile di casa. Da quel momento mancano sette giorni alla fine del mondo. Espandi ▽
Giulio è un attore, o meglio un ex attore. Abita in un appartamento all’interno di un grande complesso di condominii e si rende conto di non essere più in grado di uscirne. Quando arriva all’uscita, infatti, non riesce fisicamente a varcarla, incomprensibilmente bloccato non si sa da cosa. Ne parla con un comprensivo vicino, un medico, che lo conforta, ma non lo comprende. Giulio è confuso, non riesce a ricordare nemmeno da quanto tempo abita lì. Sa però che tra sette giorni il mondo finirà e non capisce l’indifferenza degli altri verso quella terribile circostanza. I giorni passano e Giulio, tra incontri strani e meno strani, è testimone di un omicidio che nessun altro ha visto e cerca disperatamente di capire cosa gli sta succedendo prima che sia troppo tardi.
Immerso in un clima trasognato e rarefatto, il film parte da una premessa interessante e anche originale cercando di svilupparla in modo da rappresentare lo sconcerto e l’inquietudine del protagonista e di trasmettere queste sensazioni allo spettatore.
Mario Tani, regista, sceneggiatore e produttore, affronta tali premesse con capacità e una certa inventiva, ma il film risente dell’eccessiva dilatazione della materia narrativa e della talora monotona ripetizione delle situazioni.
Una menzione speciale meritano le musiche di Mattia Vlad Morleo e la prova fattoriale di Roberto Corradini, nel ruolo di protagonista.