Stefano Coccia
Cineclandestino
La rincorsa al biopic, per quanto concerne la celebrazione delle grandi figure dello star system statunitense e britannico, pare non avere mai fine. Con il rischio di diventare a modo suo una sorta di rituale. Ossia un canovaccio da rispettare calcando la mano su quelli che sembrano essere passaggi obbligati, soprattutto quando a essere passata in rassegna è la tumultuosa esistenza di qualche rockstar o popstar, andata incontro a un successo planetario: figure benigne e altre pronte a porsi da ostacolo parimenti rappresentate in famiglia, il talento che porta ad emergere praticamente dal nulla, quella popolarità che rischia di inebriare pericolosamente la mente, l'altra ebbrezza data dall'alcol e dalle droghe, i manager generosamente dediti alla causa, i manager truffaldini (i quali talora coincidono con la categoria precedente, prima di esser travolti a loro volta dall'ebrezza dei guadagni facili), lo stress generato a tonnellate dai media e dall'opinione pubblica, le ascese esaltanti e i vertiginosi crolli. [...]
di Stefano Coccia, articolo completo (3415 caratteri spazi inclusi) su Cineclandestino 23 dicembre 2022