Stefano Coccia
Cineclandestino
L'unica cosa davvero sbagliata dell'irriverente, grandguignolesco lungometraggio di Tommy Wirkola? Il titolo scelto dalla distribuzione italiana. Al prolisso e in fondo schizofrenico Una notte violenta e silenziosa preferiamo di gran lunga l'originale Violent Night. Un po' per questioni di "musicalità" del linguaggio. E un po' perché, restando in ambito musicale, l'assonanza con un tema tradizionale come Silent Night, oltre a sintetizzare meglio il timbro ironico dell'intera operazione, ne anticipa in qualche modo una delle prerogative più accattivanti e riuscite: la divertente parafrasi delle canzoni e delle espressioni augurali tipiche del Natale. [...]
di Stefano Coccia, articolo completo (4206 caratteri spazi inclusi) su Cineclandestino 1 dicembre 2022