Uncharted

Lo spirito del videogioco è ridotto a poche scene d'azione che non regalano tuttavia la giusta empatia. Sono presenti alcuni citazioni, sequenze d'azione spettacolari ma che non regalano mai quel senso di meraviglia che invece era riuscito ad offire il videogame.
La trama non ripercorre nessuna delle avventure dei videogiochi, ma prende spunto da esse per riscrivere la storia del giovane e misterioso Drake con situazioni rielaborate. Personalmente sono d'accordo con questo tipo di adattamenti cinematografici, sia quando derivano da un libro, sia da un videogioco, ma in Uncharted manca l'originalità che aveva contraddistinto la serie videoludica di Naughty Dog.

Viene lasciata grande libertà di interpretazione a Tom Holland (nei panni di Nathan Drake) dai parte dei produttori che sfruttano l'effetto Spiderman, mentre Mark Walbergh è troppo ingessato e poco coerente quando deve fare la parte del mentore egoista ed imbroglione.
Le scaramucce tra i due non bastano a rendere il film gradevole. Il tema della fiducia è il vero filo conduttore del film, sia tra i protagonisti (a cui aggiungiamo Sophia Ali nei panni di Chloe Frazer) sia con gli antagonisti. A proposito di questi ultimi, davvero pochissima personalità.

In conclusione, in Uncharted mancano attimi di sincera meraviglia, di stupore e di emozioni. 

• Tolte un paio di scaramucce tra Nathan e Sully, il film non ha granché da offrire.
  bene protagonisti, male antagosniti