The Fabelmans

Marco Contino

Il cinema come forma di controllo per esorcizzare la paura. Ma anche lente di ingrandimento attraverso la quale osservare la realtà, trasformarla oppure scoprirla per quello che è, con il rischio di rivelazioni traumatiche che possono cambiare la vita, influenzarla per sempre. È il cinema di Steven Spielberg (regista immenso: pochi come lui hanno saputo coniugare intrattenimento e autorialità) che con "The Fabelmans" lascia da parte alieni e personaggi fantastici (ma non i fantasmi) per raccontare la propria storia, nel suo film più personale e intimo: una dichiarazione d'amore per l'immagine in movimento e la sua potenza ma anche per i propri genitori che, nel bene e nel male, hanno impresso un sigillo indelebile (come lo stampo rosso di una manata sulla schiena) sulla sua vita e la sua carriera. [...]

di Marco Contino, articolo completo (3913 caratteri spazi inclusi) su Il Mattino di Padova 23 dicembre 2022