The Fabelmans |
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Un film di Steven Spielberg.
Con Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Gabriel LaBelle.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 151 min.
- USA 2022.
- 01 Distribution
uscita giovedì 22 dicembre 2022.
MYMONETRO
The Fabelmans
valutazione media:
4,18
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Where is the horizon?di gabriellaFeedback: 17611 | altri commenti e recensioni di gabriella |
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domenica 16 aprile 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
S'incomincia con un temporale... prendo a prestito l'incipt del libro più famoso di Luigi Meneghello, per descrivere la scintilla che ha poi dato vita a uno dei più famosi e importanti registi al mondo. Nel caso di Spielberg non si parla ovviamente di un fenomeno atmosferico, piuttosto un temporale emotivo, suscitato dalla sua prima visione di un film in una buia sala cinematografica, lo scontro di un treno, che gli rimarrà impresso e del quale avvertirà il bisogno di replicarlo .Sicuramente è il film più intimista, più vulnerabile del regista di Cincinnati, poiché svela aspetti che lo hanno accompagnato nella sua infanzia e nelle acque tumultuose dell’adolescenza. L’alter ego in questo caso è Sammy, che vive con le sorelle e i genitori, ingegnere lui, concertista mancata lei, avendo sacrificato la carriera per la famiglia, i frequenti trasferimenti per assecondare il lavoro del padre, i primi filmati che rappresentano scene familiari o realizzate con gli amici scout, l’instabilità emotiva della madre, intrappolata tra il dovere e il bisogno di esprimersi, la pacatezza del padre, sempre pragmatico a fornire spiegazioni dettagliate ai figli sul funzionamento delle cose, ma anche l’incontro con lo zio Boris, un circense che spiegherà a Sam l’importanza di controllare le paure, e che il destino dell’artista è lastricato di sofferenzal. E sarà proprio il divorzio dei genitori a spezzargli il cuore, e Sam lo intuisce prima che ciò accada, non davanti la realtà di tutti i giorni, ma guardando le immagini del suo filmato in moviola tra le note dell’Adagio di Bach. Da qui la necessità e il bisogno di rifugiarsi nel cinema, di imbottigliare sogni dietro la cinepresa, di credere e alimentare il suo desiderio, la sua passione, ricompattare le fratture e le lacerazioni della complessità della natura umana- Sam comprende che può manipolare la realtà, modellarla e migliorarla, così come la realizzazione del filmato in spiaggia , dove riprende Logan ( il bullo della scuola che lo deride per le sue origini ebraiche, ) come un semidio, nella sua prestanza fisica e costringendolo a misurarsi con un sé stesso fragile e ansioso . Sam si muove tra razionalità ed emozione, gli elementi che contraddistinguono i suoi genitori, fino all’accettazione che le cose accadono perché devono accadere e dopo tanti anni, a 75 anni Steven Spielberg ci racconta la sua storia personale ,non più attraverso le metafore dei suoi film precedenti, e il suo incontro/scontro con il cinema, senza dimenticare di stupirci, di lasciarci come sempre , incantati e trasportati dalla magia del cinema, come quel bambino di sei anni , a bocca aperta, nel suo battesimo con il grande schermo. E ci incamminiamo con lui, verso un orizzonte luminoso che pian piano la cinepresa corregge e converge verso l’alto. Da sottolineare la brillante interpretazione del giovane Gabriel LaBelle, quella di Paul Dano , nonché i camei di Hirsch e Linch. Menzione a parte per Michelle Williams, che devo ammettere non mi ha convinta nella versione in italiano, mi pareva goffa e artificiosa, mentre nella versione originale è splendida., Ovviamente è un mio parere personale, ma sono sempre più convinta della necessità di guardare i film in lingua originale, trovo che il doppiaggio sia notevolmente scaduto negli ultimi anni, c’è una piattezza di espressione che è impossibile non notare e mi accorgo che si perde moltissimo nella visione. La voce è uno strumento essenziale per un attore, privato di ciò o con l’ausilio posticcio di una voce impersonale, si ha una percezione non veritiera della performance reale.
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