Guai a dare una mano ai gemelli dell'horror
di Roberto Nepoti La Repubblica
Oggi se vuoi scoprire un talento devi cercarlo nell'ambito del cinema di paura. È successo con Jordan Peele, si è ripetuto con Ari Aster e ora tocca a una coppia di gemelli australiani, Danny e Michael Philippou, che esordiscono nel lungometraggio dopo serie di successo su YouTube con lo pseudonimo RackaRacka.
Presentato al Sundance, Talk to me sta riscuotendo consensi ovunque.
Un gruppo di adolescenti viene in possesso di una mano ricoperta di ceramica che permette di entrare nel mondo dei morti. La regola è di non mantenere il contatto per più di 90 secondi, tempo oltre il quale lo spirito prenderà possesso per sempre di chi l'ha evocato. L'adolescente Mia supera il limite, scatenando conseguenze catastrofiche. Raccontato così, Talk to me sembra l'ennesimo horror adolescenziale: è molto di più. Se la scena d'apertura è piena di tensione e energia punk, in seguito l'attenzione focalizza sul malessere dei teenager nel passaggio all'età adulta: la mano, che esplora i lati oscuri delle loro anime, potrebbe essere la metafora della cocaina o qualsiasi sostanza che alimenti isterie di massa. Diversamente dai loro colleghi, i Philippou non abbondano in effetti-sorpresa ma ricorrono a un numero limitato di esplosioni di violenza, tanto più efficaci per la loro rarità. Altra differenza, Talk to me non si lascia mai andare a tentazioni umoristiche, conservando un tono cupo e depressivo in sintonia con un periodo della vita complesso e pervaso di ansie come l'adolescenza. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Un momento del film Talk to me.
Da La Repubblica, 28 settembre 2023
di Roberto Nepoti, 28 settembre 2023
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