Princess

La strada dalla brutalità alla raffinatezza

A un primissimo sguardo, Princess sembra un documentario. Roberto De Paolis (già notevole il suo esordio, Cuori puri, 2017) intercetta la vita di una giovane prostituta nella pineta di Ostia, presso Roma, e la segue con spirito zavattiniano "pedinandola" nelle sue lunghe e periglio se giornate: sul lavoro e soprattutto dopo, in una quotidianità che sa es sere anche allegra e spassosa. Poi, osservando con maggiore attenzione, scopriamo che intorno alla protagonista Kevin Glory ci sono attori di teatro espertissimi, che incarnano i suoi clienti dando vita a scene scritte e ben "costruite": Maurizio Lombardi, Salvatore Striano e soprattutto Lino Musella, il cliente "buono". Ecco dunque che Princess si rivela un'operazione cinematografica multistrati, in cui la realtà anche brutale della vita sulla strada è il punto di partenza di una messinscena assai raffinata. Più che di neorealismo dovremmo parlare di estrema sintesi fra documentario e finzione, di uno stile quasi pasoliniano per la capacità che ha De Paolis di mescolare persone reali, che recitano se stesse, e attori professionisti. Kevin Glory è un'autentica forza della natura, speriamo che il cinema le offra altre occasioni.
Da La Repubblica, 17 novembre 2022


di Alberto Crespi, 17 novembre 2022