Ambizioni e triangoli amorosi le illusioni perdute di un pittore
di Roberto Nepoti La Repubblica
Ascritto, negli anni Novanta, alla giovane scuola cinematografica napoletana, col tempo Pappi Corsicato si è aperto a orizzonti più vari e cosmopoliti. Perfetta illusione, presentato fuori concorso al Torino Film Festival, s'ispira nientemeno alle Illusioni perdute di Honoré de Balzac e non perde occasione per mettere in scena opere di artisti contemporanei come Maurizio Cattelan, Julian Schnabel, Jeff Koons. A Milano il giovane Toni conduce una vita modesta assieme alla moglie Paola. La sua passione è la pittura, ma si tratta di un sogno nel cassetto che Paola disprezza e irride. Finché un piccolo incidente non gli fa conoscere Chiara, figlia di papà con progetti di gallerista; la quale apprezza i suoi quadri e intende lanciarlo nel milieu artistico. Comincia un rapporto a tre in cui Toni nasconde all'una delle donne l'esistenza dell'altra; ma il destino è in agguato e la storia di triangolo volge al melodramma. Preceduto da un prologo in "voce interiore" sulla fallibilità delle ambizioni, Perfetta illusione è un film ambizioso che non sempre centra il bersaglio. Se il personaggio maschile ricorda i protagonisti, giovani cinici e irresoluti, della letteratura novecentesca, i due caratteri femminili sono più convenzionali (e improntati a una certa misoginia), cosi come le loro rispettive aspirazioni. Adeguato il cast, di cui fa parte Sandra Ceccarelli nel ruolo della madre di Chiara. Accompagnato dalla musica di Brahms, Corsicato compone belle immagini; però a tratti si lascia andare a un gusto un po' "arty", tra sfocature, panoramiche circolari, dettagli di volti in primissimo piano, Quanto mai saggia, invece, la scelta di non mostrare i dipinti di Toni.
Da La Repubblica, 15 dicembre 2022
di Roberto Nepoti, 15 dicembre 2022
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