Occhiali neri

Un giallo moderno di Dario Argento. Nulla a che vedere con il passato e va bene così, siamo nel 2022 non nel 1970. Non c'è più bisogno di turbe sessuali, assassini mascherati, streghe e demoni; la morte e l'orrore giungono nella vita normale da persone che sembrano normali. Il suo lato onirico e metafisico riemerge in alcune scene (l'eclissi, i serpenti) ma il resto del film scorre nel presente quotidiano. Non ci sono più misteri da risolvere, né ricordi che faticano ad affiorare, solo il tentativo disperato di sopravvivere. È un film sulla solitudine, a ogni livello: tutti i personaggi sono soli al mondo e l'unico contatto umano è quello che si danno l'uno con l'altro, per sesso, soldi o rimorso. Argento si diverte ad autocitarsi, più volte, sia in modo plateale che in maniera più sottile. Buono il ritmo ed efficaci gli effetti speciali di Sergio Stivaletti. Colonna sonora techno di Arnaud Rebottini martellante al punto giusto nei momenti concitati, forse meno memorabile nei passaggi calmi.