Nostalgia |
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Un film di Mario Martone.
Con Pierfrancesco Favino, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Aurora Quattrocchi.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- Italia 2022.
- Medusa
uscita mercoledì 25 maggio 2022.
MYMONETRO
Nostalgia
valutazione media:
3,82
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un film avvolgentedi francesca meneghettiFeedback: 8116 | altri commenti e recensioni di francesca meneghetti |
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sabato 28 maggio 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“Nostalgia” di Mario Martone, ispirato all’omonimo romanzo di Ermanno Rea, è un film avvolgente, che ti trascina, gli occhi incollati allo schermo, fino alla fine. Uno spettatore-tabula rasa (che arriva al cinema senza pre-requisiti di conoscenza) assiste allo sbarco all’aeroporto di Napoli di un uomo che parla arabo e italiano, male, con uno strano accento. Si sistema in albergo, ma subito si incammina per via (camminerà tanto) alla ricerca di qualcosa nel rione Sanità. Trova, in un palazzo degradato, sua mamma, divenuta ormai anziana e ridottasi a vivere in un basso. Felice Lasco, questo è il nome del protagonista, che si scopre convertito all’Islam, appare come un figlio dolce e delicato nell’accudire una donna ormai invecchiata e incapace di prendersi cura di sé, anche se l’idea di ritornare a Napoli a salutarla non pare spontanea: gli è stata suggerita dalla moglie, residente al Cairo. La scena del bagno alla mamma, interpretata da Aurora Quattrocchi, ancora bellissima nel viso rugoso e nel corpo, è assolutamente iconica. A quel punto lo spettatore non staccherà più la sua attenzione e la sua simpatia da Felice, anche quando lo vedrà prendere strade sbagliate. La mamma muore poco dopo. Il funerale determina l’incontro di Felice con un altro personaggio di grande risalto, don Luigi: un prete di frontiera, combattivo, empatico, bravissimo a capire le persone. A lui Felice comunicherà il suo desiderio di restare a Napoli, nonostante un episodio del passato, o forse a causa di quello, in un’ambiguità crescente, che lo porta a sfiorare pericolosamente il territorio presidiato dalla camorra. Ma nel periodo che segue al funerale, Felice si sente travolto dalla nostalgia delle radici e dal desiderio di stabilirsi a Napoli, con la moglie egiziana, dopo quarant’anni di esilio in Africa. È sommerso dai ricordi dell’adolescenza, quand’era uno scugnizzo fin troppo vivace e amante del rischio. E più esplora il rione Sanità, con tutte le sue caratteristiche urbanistiche e antropiche che lo fanno amare o detestare, o tutte due le cose al tempo stesso, più ne rimane affascinato, come se fosse un labirinto da cui alla fine si può uscire.
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