Maigret

Caro Marco, che l''atmosfera di questo film possa essere "deprimente" è indubbio. Si tratta infatti, com''è noto, d''una vicenda che definire triste è poco, una vicenda, fra l''altro, purtroppo realisticamente ispirata. Mi sento pure di darti atto che la recitazione di Depardieu possa risultare, a tratti, un poco monocorde, ma a me, francamente, è parsa una precisa scelta registica al fine di dar vita a un personaggio stanco, che quasi trascina i suoi pesanti passi sotto il peso, magistralmente rappresentato dalla sua anziana corpulenza, di chissà quante ne avrà viste lungo la sua carriera giunta ormai al termine, forse proprio all''ultima indagine. Esito nullo? E quale altro esito avresti voluto vedere? La messa in scena "scarsa e svogliata", perdonami, lascia intendere, forse, una sorta di "vizio", un''inveterata abitudine, purtroppo, all''eccesso di stimoli da fantasmagorico videogioco. Forse. Grazie per lo stimolante suggerimento del vecchio film da rivedere, cui paragoni, da vero appassionato, quello più recente. In conclusione, almeno a mio modestissimo parere, "triste" sì, ma niente affatto "inutile", anzi. Su tutte, la splendida considerazione che si può arrivare ad uccidere per poter provare a se stessi di esistere: questo sì, tragicamente molto triste. E vero. Grazie per l''attenzione. Buone cose, Adriana Bianchin